Il garante della privacy ha detto stop al progetto sull’uso dell’intelligenza artificiale per la sicurezza urbana a Trento con delle videocamere intelligenti: “insufficiente la tecnica utilizzata per rendere anonime le persone”.
Si tratta dei progetti “Marvel” e “Protector”, per l’applicazione dell’intelligenza artificiale per la sicurezza urbana a Trento. L’ha reso noto la stessa amministrazione cittadina.
“La decisione – informa una nota del comune di Trento – segue la comunicazione del Garante per la protezione dei dati personali, che ha contestato la possibilità per l’ente locale di essere impegnato in attività di ricerca sulla materia, giudicando insufficiente la tecnica utilizzata per rendere anonime le persone I progetti, finanziati dall’Unione europea, prevedono la sperimentazione di una piattaforma tecnologica distribuita che raccoglie, attraverso le telecamere del sistema di video-sorveglianza e microfoni, materiale audio e video per elaborare modelli matematici in grado di riconoscere una situazione potenzialmente pericolosa.
Per allenare gli algoritmi a distinguere le situazioni di pericolo dai normali rumori di fondo di una città, vengono utilizzate registrazioni che sono alterate in modo da rendere non riconoscibili i volti e le voci delle persone.
Ci atteniamo alle prescrizioni del Garante. Quando il Comune ha aderito a questo progetto lo ha fatto non certo con la volontà di sorvegliare le vite dei propri cittadini, ma con lo scopo di usare le potenzialità della tecnologia per favorire la sicurezza in città Sicurezza e privacy in questo campo devono necessariamente andare assieme e penso che avere un partner tecnologico come Fbk sia garanzia di riuscire a farlo”, ha commentato il sindaco, Franco Ianeselli.
Il Comune di Trento, in accordo con Fbk, ha ritenuto di adempiere alle richieste del Garante, mentre produrrà le proprie controdeduzioni per superare le criticità evidenziate in un confronto a cui la stessa Autorità si è resa disponibile.
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