“Più che rispondere al quesito storico “Quo vadis”, il problema è dove ci stanno trascinando e cosa possiamo fare”. Il professor Paolo Savona esprime tutta la sua preoccupazione per gli errori che le banche centrali europee, compresa la BCE, sono attualmente costrette a subire. Il motivo di fondo – spiega il presidente della CONSOB – è che i modelli econometrici non sono più in grado di fornire alle autorità monetarie, le risposte o le informazioni sufficienti per comprendere buone scelte. Oggi ci troviamo in una situazione in cui la politica monetaria non è più in grado di orientare le aspettative, proprio a causa degli errori. Per prendere decisioni, si fa riferimento solo ai dati che, a questo punto, guidano le scelte e non sono più le scelte a guidare i dati.
Al Palazzo della Regione, per il format “Dialoghi” del Festival dell’Economia di Trento, Marina Brogi, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari Università ‘La Sapienza’ di Roma, conversa con Paolo Savona, Presidente CONSOB.
Facendo riferimento al libro scritto dal governatore della Banca di Inghilterra Mervyn Allister King, il professor Paolo Savona condivide il pensiero sull’incertezza che King definisce “radicale”, un’incertezza globale sempre più elevata. Senza illudersi che le cose possano cambiare, l’unico modo per sconfiggere questa “incertezza radicale” – spiega il professore – è cercare di ridurla attraverso il miglioramento delle informazioni. E quindi, è chiaro il riferimento all’Intelligenza Artificiale e al metodo di gestirla con le tecniche più idonee, verso una sempre maggior semplificazione.
“Altrimenti verremo trascinati da chi è più avanti di noi in questo campo. Se le cose continuano in questo modo e se le istituzioni italiane non si adattano a questa realtà, moriranno – chiosa chiaramente e duramente il professor Savona – perché siamo entrati in un processo di obsolescenza rispetto alle strutture operative. Bisogna iniziare a prendere decisioni serie, senza cadere nella falsa etica, soprattutto quella legata al rapporto uomo – macchina. Badate che – continua Savona – oggi il capo della finanza di qualsiasi banca può essere comodamente sostituito, con netti vantaggi, dalla macchina. Tutti i gestori finanziari possono essere facilmente sostituiti dalle macchine e questo potrebbe avvenire in ogni ambito. Ma in verità l’uomo non viene mai sostituito di fatto, perché è colui che istruisce la macchina. Siamo giunti al momento in cui le macchine da noi istruite, con il nostro cervello, le nostre capacità, lavorano con i nostri neuroni moltiplicandoli e ragionando come noi. Senza il pericolo che le macchine possano sfuggire di mano. “E’ l’uomo il legno storto dell’umanità” come diceva Kant, non la macchina. Perché se la macchina non la utilizziamo noi, verrà utilizzata da qualcun altro, che avrà la meglio.
Sul tema dell’IA e su come essa possa essere di supporto alla collettività, il presidente Savona spiega che l’Europa deve decidere di muovere verso una struttura federativa, in cui vengano chiariti quali siano i compiti digitali del governo centrale. “Migliorare i modelli econometrici utilizzando l’IA è un interesse di tutti, e soprattutto è una garanzia di protezione del risparmio, di gestire bene i fondi, di conciliare la stabilità monetaria con quella finanziaria”.
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