“Per il momento gli utenti europei possono tirare il proverbiale sospiro di sollievo. Bloccato il lancio di Meta AI, l’intelligenza artificiale di Facebook, Instagram e WhatsApp”, scrive l’associazione Arbitrium.
“È per questo motivo che, fino a qualche giorno fa è stato possibile opporsi (molti ci sono riusciti) ma di colpo la possibilità è stata bloccata. Si vede che sono stati letteralmente presi da assedio con opposizioni.
Il lancio era previsto per il 26 giugno e, da quella data, il colosso americano avrebbe modificato l’informativa sulla privacy: i dati, gli audio, le immagini degli utenti sarebbero stati usati per addestrare l’intelligenza artificiale dell’azienda. Per questo, da settimane, circolavano tutorial su come fosse possibile, solo per i cittadini europei, poter negare il consenso.
Lo stop è stato ottenuto grazie alle ben 11 denunce riguardanti appunto lo sfruttamento dei dati degli utenti iscritti a Facebook o Instagram per addestrare l’AI. Le denunce sono state depositate alla Commissione europea da parte della Non profit Noyb (Non of your business), che si occupa di tutelare i diritti dei consumatori.
Sulla pagina ufficiale di Meta possiamo leggere:
Aggiornamento il 14 giugno 2024 alle 7:30 PT:
Siamo delusi dalla richiesta della Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), il nostro principale regolatore, per conto delle DPA europee, di ritardare la formazione dei nostri modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) utilizzando contenuti pubblici condivisi da adulti su Facebook e Instagram, in particolare da quando abbiamo incorporato il feedback normativo e le autorità di protezione dei dati europee sono state informate da marzo. Si tratta di un passo indietro per l’innovazione europea, la concorrenza nello sviluppo dell’IA e ulteriori ritardi nel portare i benefici dell’IA alle persone in Europa.
Rimaniamo fortemente fiduciosi che il nostro approccio sia conforme alle leggi e ai regolamenti europei. La formazione sull’intelligenza artificiale non è un’esclusiva dei nostri servizi e siamo più trasparenti di molti dei nostri omologhi del settore.
Ci impegniamo a portare la Meta AI, insieme ai modelli che la alimentano, a più persone in tutto il mondo, inclusa l’Europa. Ma, in parole povere, senza includere informazioni locali potremmo solo offrire alle persone un’esperienza di second’ordine. Ciò significa che al momento non siamo in grado di lanciare Meta AI in Europa.
Continueremo a lavorare in collaborazione con il DPC in modo che le persone in Europa abbiano accesso – e siano adeguatamente servite – allo stesso livello di innovazione dell’intelligenza artificiale del resto del mondo.
Questo ritardo ci consentirà inoltre di rispondere alle richieste specifiche che abbiamo ricevuto dall’Information Commissioner’s Office (ICO), il nostro regolatore del Regno Unito, prima di iniziare la formazione”.
e opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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