“Con la criptovaluta di stato, Gold coin o criptovaluta della banca centrale, la banca centrale può bypassare il sistema bancario aprendo quelli che sono dei wallet, dei portafogli digitali, e gestendo direttamente la valuta digitale nei portafogli, dato che questa moneta è una moneta programmabile”, denuncia l’economista Armando Savini.
C’è questa tendenza non solo nei paesi occidentali, ma anche nei BRICS, Non si usa più il contante, c’è una criminalizzazione del contante.
Una volta si diceva che lo usano gli evasori, poi che porta virus e malattie, ma niente di tutto ciò è vero, insomma sono sciocchezze che incantano oggi solo forse i bambini.
Il problema è che il contante ci dà quella libertà e anche quella tutela della privacy che altre forme di pagamento non ci danno.
Oggi si usa la moneta elettronica, che non è altro che un passaggio di soldi e di numeri da una banca all’altra, ma ben peggio è la moneta digitale, quella che stanno ora preparando molti Stati occidentali.
Ogni banca centrale vuole emettere la sua moneta digitale, la Central Bank Digital Currency. Questa valuta digitale emessa direttamente dalla banca centrale viene chiamata erroneamente criptovaluta, ma in realtà non è una criptovaluta.
La criptovaluta, nell’immaginario collettivo, fa pensare al bitcoin, questa valuta che permette una transazione tra due parti senza alcuna mediazione, e questo indica una certa struttura democratica. Con le criptovalute c’è un processo di democratizzazione economico-finanziaria.
Diversamente, la criptovaluta di stato tende ad accentrare il controllo dell’offerta di moneta, perché oggi l’offerta di moneta non è controllata dalla banca centrale; l’offerta di moneta è posta in essere dalle banche commerciali.
La banca commerciale è un’azienda che fa profitto, quindi crea moneta generando prestiti, finché c’è possibilità di avere un profitto, banca centrale compensa.
Con la criptovaluta di stato, Gold coin o criptovaluta della banca centrale, la banca centrale può addirittura bypassare il sistema bancario aprendo quelli che sono dei wallet, dei portafogli digitali, e gestendo direttamente la valuta digitale nei portafogli, dato che questa moneta è una moneta programmabile.
Questo vuol dire che, se per esempio, come è successo in Canada, si vuole ridurre la soglia delle emissioni di carbonio, si può programmare la moneta e dire: “Ok, tu hai comprato quanti beni e servizi? Per ogni bene e servizio c’è una certa quantità di CO2 emessa, per cui se superi la tua soglia non puoi più comprare”. Quindi viene disattivata la carta e la moneta, il portafoglio in questo caso, se uno supera la CO2. Questo per far capire come questo tipo di moneta programmabile possa configurare un diverso scenario”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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