“L’intelligenza artificiale non è ancora del tutto umana”, Wade Zhou

“Qualsiasi persona in grado di eseguire altrettanto bene l’intelligenza artificiale su questi parametri di riferimento sembrerebbe un genio. Tuttavia, nonostante le ottime prestazioni in tutti questi parametri, i moderni sistemi di intelligenza artificiale sono ancora carenti in una serie di aspetti chiave rispetto agli esseri umani”, spiega Wade Zhou.

“Un evidente difetto degli attuali sistemi di intelligenza artificiale è il cosiddetto “problema delle allucinazioni”, in cui il sistema fabbrica con sicurezza fatti falsi supportati da fonti immaginarie. Anche gli esseri umani sono inclini a inventare fatti, ma generalmente sono consapevoli che sia così.

Un’altra grave carenza dei sistemi di intelligenza artificiale attualmente esistenti è la memoria limitata. Possono avere difficoltà nell’elaborare una fonte di testo di grandi dimensioni, come un lungo libro, e possono diventare apparentemente meno intelligenti nelle conversazioni prolungate. Inoltre, generalmente non riescono a ricordare le cose dette in altre discussioni, il che ostacola la loro capacità di apprendimento.

Forse il più grande punto debole degli attuali sistemi di intelligenza artificiale è la loro incapacità di ragionare. I “modelli linguistici di grandi dimensioni” come ChatGPT sono creati per prevedere la parola successiva in una sequenza. Non comprendono il ragionamento complesso così bene come gli umani. Ciò limita la loro capacità di lavorare su problemi complicati che richiedono più passaggi.

La fantascienza spesso descrive i robot come eccezionalmente abili nella logica, ma poveri in tutto ciò che coinvolge la soggettività, come la creazione artistica. Eppure, almeno a partire dal 2024, sembra vero il contrario per l’intelligenza artificiale nel mondo reale”.

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