L’artista contemporaneo giapponese Murakami si ritira dal mercato degli Nft

“Forse ho finito di pubblicare NFT”, così ha dichiarato Murakami in un’intervista del 20 settembre al The Guardian all’Asian Art Museum come parte della sua nuova mostra d’arte personale intitolata Unfamiliar People.

Murakami era entrato per la prima volta nel mercato degli Nft alla fine del 2021. Ad oggi ha pubblicato due collezioni NFT: la collezione Clone X in collaborazione con RTFKT nel dicembre 2021 e la collezione Murakami.Flowers nel maggio 2022.

Murakami è un artista di fama mondiale la cui carriera risale alla fine degli anni ’80. “Murakami.Flowers è stato un fallimento commerciale che è andato in rovina insieme al mercato NFT nel 2022, spingendo l’artista a scusarsi con i suoi investitori sui social media”, scrive The Guardian.  “Murakami.Flowers è una serie di personaggi floreali con l’estetica pixelata a otto bit del primo Super Mario, un’invenzione giapponese. “Murakami.Flowers è una serie di personaggi floreali con l’estetica pixelata a otto bit del primo Super Mario, un’invenzione giapponese.” Ha ritardato il suo lancio per perfezionarlo prima di lanciarlo definitivamente nel maggio 2022 quando i mercati delle criptovalute e degli NFT sono crollati. Con prezzi minimi e vendite stagnanti dopo il lancio, Murakami alla fine si è scusato con coloro che hanno acquistato i suoi NFT. Tuttavia, in quel momento la comunità sembrò capire, dato che erano in gioco fattori di mercato più ampi.

“Nato a Tokyo nel 1962 e formatosi formalmente nello stile nihonga giapponese, Murakami è diventato famoso a livello mondiale all’inizio degli anni 2000 aprendo la strada a una filosofia che chiama superflat.

“Manca una distinzione percepita tra alto e basso, legando la sua pittura a quello che vede come un lignaggio più lungo all’interno dell’arte giapponese”, ha detto la curatrice di Unfamiliar People Laura Allen. Riconoscendo una simile piattezza sia nei manga contemporanei che negli stili e nelle tecniche del periodo Edo del XVII secolo, Murakami ha collegato i punti per formare un’estetica distinta di massimalismo bidimensionale che è stata eseguita in modo ampolloso e incontaminato”.

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