“L’apprendimento automatico e le interfacce cervello-computer (BCI) aumentano l’efficienza della guerra cognitiva”, U.S. Naval Institute

“Per accelerare il cambiamento di paradigma verso la sorveglianza totale, è stata dichiarata alla popolazione globale la guerra cognitiva (CW), un miglioramento significativo rispetto alle semplici operazioni psicologiche del passato”, denuncia il Centre of Reserc of Globalization.

“Lo scopo di questa guerra è modificare il pensiero, le credenze, il comportamento e l’identità umana. Secondo un rapporto NATO del 2021, la guerra cognitiva è definita come (enfasi aggiunta in tutto):

“un approccio combinato alle armi che integra le capacità di guerra non cinetica dell’ingegneria informatica, informatica, psicologica e sociale per vincere senza combattimento fisico. È un nuovo tipo di guerra definita come l’arma dell’opinione pubblica da parte di entità esterne. Ciò viene effettuato allo scopo di influenzare e/o destabilizzare una nazione”.

Un rapporto NATO separato del 2022 aggiunge che la guerra cognitiva è:

“…la forma più avanzata di manipolazione mentale umana, ad oggi, che consente di influenzare il comportamento individuale o collettivo, con l’obiettivo di ottenere un vantaggio tattico o strategico. …il cervello umano diventa il campo di battaglia. L’obiettivo perseguito è influenzare non solo ciò che pensano i target, ma anche il modo in cui pensano e, in ultima analisi, il modo in cui agiscono”.

Anche l’U.S. Naval Institute ha riconosciuto la necessità di una strategia di guerra cognitiva, affermando:

“…La cognizione di un individuo è ora un bersaglio. I progressi nella psicologia cognitiva e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) consentono agli attori di mirare con precisione alla comprensione e alla volontà situazionale degli individui. Alla luce di questi cambiamenti, la guerra cognitiva (CW) è emersa come un nuovo concetto di combattimento…

Le operazioni di guerra cognitiva assumeranno molte forme e si svolgeranno lungo tempistiche diverse. Alcuni potrebbero concentrarsi sul rafforzamento degli ideali esistenti di gruppi o individui, mentre altri potrebbero cercare di interrompere la coesione o le convinzioni accettate. L’approccio americano alla CW, tuttavia, deve sostenere i valori statunitensi”.

Aggiungendo che tecnologie come l’apprendimento automatico e le interfacce cervello-computer (BCI) aumentano l’efficienza della guerra cognitiva, il Centro di Ginevra per la politica di sicurezza (GCSP), un frequente collaboratore della NATO, ha inoltre affermato che:

“Gli sviluppi attuali e futuri dell’intelligenza artificiale (AI), delle scienze cognitive, delle neurotecnologie e di altri campi correlati aumenteranno ulteriormente i rischi di manipolazione di massa e porteranno alla possibilità della militarizzazione della mente come campo di battaglia del futuro… L’ambiente risultante è uno stato di “lotte latenti permanenti” piuttosto che uno stato di pace e guerra chiaramente delineato. Questo stato è stato definito “guerra di nuova generazione”, “non pace” o conflitto nella “noosfera”.

Qui trovate il report della Nato del 2021 sulla guerra cognitiva

Fonte

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