La NASA vuole utilizzare la blockchain per archiviare dati sulla Luna. Prima missione febbraio 2024

Entro il prossimo anno, la NASA invierà un carico utile pieno di dati sulla Luna per testare la possibilità di un’archiviazione di backup sulla Luna. Ciò farà parte del programma Artemis.

L’agenzia spaziale NASA, la startup informatica Lonestar e l’Isola di Man stanno unendo le forze per aprire la strada a una nuova soluzione di archiviazione dei dati: utilizzare la blockchain per archiviare in modo sicuro i dati sulla Luna. Grazie alla tecnologia blockchain, è possibile aumentare la precisione dei dati e la trasparenza delle organizzazioni di esplorazione lunare e delle agenzie spaziali.

Il lancio della missione di prova è previsto dal suolo americano nel febbraio 2024. Dopo che il cubo di dati sarà atterrato, i partner pianificano di “affrancare” digitalmente i dati sul data center di Lonestar per dimostrare la loro provenienza sulla Luna. Questo verrà quindi ritrasmesso sulla Terra, dove sarà assemblato su una blockchain per mostrare che i dati sono stati verificati.

Questa nuova cooperazione mira a preservare informazioni o segreti nel caso in cui il nostro pianeta diventi inabitabile. “Abbiamo visto molte situazioni nella storia in cui la conoscenza è andata perduta o le culture sono scomparse”, ha affermato in una nota Kurt Roosen, responsabile dell’innovazione presso l’Isola Digitale di Man. Gli scienziati inizieranno testando la capacità di stoccaggio con scaglie provenienti dall’Isola di Man. Un cubo dati lunare sarà lanciato sulla Luna nel febbraio 2024. Questo cubo farà parte del programma Artemis. Progettato come un rettangolo nero, il cubo trasporterà un terabyte di dati e sarà alimentato dall’energia solare. Secondo Roosen, le informazioni che inviano rimarranno sulla Luna per sempre. Ciò lo rende più sostenibile rispetto alle soluzioni di stoccaggio terrestri. Ma non tutti sono d’accordo con Roosen.
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Il professor Peter Bentley, informatico presso l’University College di Londra, ha affermato in una dichiarazione che il progetto era troppo costoso e che soluzioni migliori per l’archiviazione sicura potrebbero essere trovate qui sulla terra. Inoltre, secondo Bentley, questo metodo non risolve esattamente problemi come il furto di dati.

Mentre le tre organizzazioni portano avanti i loro piani, è importante ricordare che l’implementazione della tecnologia blockchain nello spazio o sulla Luna presenterà formidabili ostacoli tecnologici e logistici. Costruire e mantenere un’infrastruttura di rete, affrontare la latenza del trasferimento dei dati e garantire la sicurezza e la resilienza dei sistemi blockchain nel difficile ambiente spaziale sono solo alcune di queste sfide. Inoltre, qualsiasi applicazione della blockchain nelle attività spaziali richiederà probabilmente anche un coordinamento internazionale, quadri normativi e accordi tra paesi e organizzazioni che lavorano nello spazio. Tuttavia, prima o poi sarà necessario istituire dei data center lunari per le basi lunari.

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