Con un manifesto rivolto ai politici la Federazione europea dei giornalisti chiede di regolamentare l’intelligenza artificiale generativa:
- Dare massima trasparenza sui dati con i quali si allena l’AI e sui contenuti generati artificialmente;
- Prevedere la remunerazione obbligatoria degli autori per i contenuti generati dall’intelligenza artificiale utilizzando il lavoro giornalistico;
- Incoraggiare lo sviluppo di linee guida per l’uso responsabile e lo sviluppo dell’AI in ambito giornalistico;
- Garantire che l’intelligenza artificiale sia parte integrante della formazione dei giornalisti e degli operatori dei media anche alla luce della prevenzione di qualsiasi uso improprio dell’AI generativa.
La Federazione europea dei giornalisti, che rappresenta 73 sindacati e associazioni professionali di giornalisti in 45 Paesi, invita i responsabili politici dell’UE a difendere il giornalismo e i giornalisti in Europa.
Siamo tutti testimoni di un aumento della cattiva informazione e della disinformazione, vediamo un modello di business in declino per il giornalismo indipendente e un maggiore controllopolitico sui giornalisti e sui media. Le grandi piattaforme online, con il loro modello di business basato sulla monetizzazione dell’attenzione degli utenti, erodono la qualità dei contenuti e le basi di un sano ecosistema informativo.
Tutto ciò ha un impatto potenzialmente devastante sulla fiducia nel giornalismo, la valuta più importante per il futuro della professione. Ciò obbliga tutti noi che difendiamo la democrazia a schierarci con i giornalisti e a sostenere, attraverso un approccio olistico, il giornalismo come bene pubblico. Non c’è mai stato un momento in cui un giornalismo accurato ed etico fosse più importante, e più importante sostenerlo e difenderlo. Abbiamo bisogno di tutti voi, di un’ampiaalleanza, per migliorare il sistema informativo, non da ultimo per rendere chiari i fatti.
L’UE ha fatto più che mai per consentire che ciò accadesse e per creare uno spazio più sicuro e sostenibile per il giornalismo come bene pubblico, anche adottando lo European Media Freedom Act. L’UE ha sostenuto numerosi progetti legati all’autoregolamentazione giornalistica, alla libertà di stampa, alla desertificazione dei media, alla sicurezza dei giornalisti, al giornalismo investigativo a livello transfrontaliero, al sostegno ai liberi professionisti, al dialogo sociale, alle competenze e alla formazione. Complessivamente agli organi d’informazione sono andati circa 50 milioni di euro all’anno.
Non è abbastanza! Il giornalismo professionale indipendente è costoso, ma è il miglior antidoto alla disinformazione. Il coinvolgimento del pubblico, i nuovi formati giornalistici, l’alfabetizzazione mediatica e il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale sono fondamentali per rendere il giornalismo uno strumento per connettersi, discutere, apprendere e impegnarsi in discorsi pubblici democratici nelle società polarizzate di oggi.
Ma solo se disponiamo di modelli di business sostenibili che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e remunerazioni adeguate.
Difendiamo il giornalismo bene pubblico
Qui trovate il manifesto
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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