I quattro rischi principali delle CBDC illustrati dal procuratore generale della Nuova Zelanda: privacy a rischio con punti di accesso backdoor, programmabilità, maggiore potere alle banche centrali, che minerebbero i governi democratici

Il Procuratore generale della Nuova Zelanda specializzato in digitale ritiene che vi siano quattro rischi principali da affrontare e che la RBNZ stia scivolando, spiega JR Bruning, un sociologo consulente (B.Bus.Agribusiness; MA Sociology) con sede in Nuova Zelanda.

“In primo luogo, gli ID digitali abbinati alle valute digitali delle banche centrali (CBDC) migliorano la supervisione di tutto il governo sull’attività privata. Pertanto, le questioni relative alla privacy comprendono la sorveglianza del governo, anche attraverso punti di accesso backdoor, piuttosto che riguardare esclusivamente gli ambienti commerciali.

In secondo luogo, le CBDC verranno trasferite elettronicamente utilizzando contratti intelligenti preprogrammabili. I contratti intelligenti hanno il potenziale per incentivare o disincentivare il comportamento attraverso il vincolo delle attività per accedere alla CBDC. I white paper bancari globali indicano che verranno utilizzati per raggiungere obiettivi politici più ampi. L’industria Fintech stipulerà contratti con i governi per supportare la progettazione e il controllo dell’infrastruttura digitale e dei contratti intelligenti.

La possibilità di erosione del controllo governativo è una terza preoccupazione. Le banche centrali sono responsabili nei confronti dei governi democratici sovrani. La creazione convenzionale di moneta attraverso il processo di bilancio avviene attraverso processi di negoziazione tra funzionari eletti, capi di agenzia e il loro personale e lobbying pubblico. La creazione di moneta da parte delle banche private attraverso i prestiti è una conseguenza del processo decisionale politico ed economico. Il potere della banca di riserva di creare o rilasciare CBDC sarebbe a debita distanza da questi processi e rimarrebbe in gran parte di natura confidenziale o segreta.

Infine, vi è il rischio di una maggiore supervisione e delega della produzione di strategie, politiche e regole al Fondo monetario internazionale (FMI) della Banca dei regolamenti internazionali (BRI). Ciò potrebbe avvenire attraverso l’armonizzazione globale e accordi di “migliori pratiche”, minando al contempo il potere dei governi democratici. Queste istituzioni guidano la politica globale sulle CBDC, lavorando a stretto contatto con il settore Fintech. Queste istituzioni sono ben posizionate per trarre vantaggio da tale delega di poteri e dalle opportunità offerte dai registri delle banche centrali unificati e collegati in rete su scala globale”.

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