I posti di lavoro che stanno saltando per l’intelligenza artificiale: dalle cassiere ai capisquadra nelle aziende, agli avvocati

Tom Lausen lancia un allarme chiaro e diretto: l’automazione, spinta dall’intelligenza artificiale, sta già rivoluzionando il mondo del lavoro, e le conseguenze saranno sempre più visibili. “I cassieri del supermercato, che ora gradualmente istruiscono le persone solo su una macchina o su un computer i loro acquisti per autofatturarsi e aiutare solo a introdurre il computer. Questo è un esempio che, naturalmente, renderà presto obsoleti decine di migliaia di posti di lavoro”, dichiara Lausen, osservando un processo in atto sotto gli occhi di tutti.

L’esperto amplia poi il discorso al settore automobilistico e meccanico, portando un esempio meno scontato ma altrettanto emblematico: “Penso quindi che in molte officine i capisquadra spariranno all’improvviso. Perché oggigiorno, quando si parla di problemi tecnici con l’intelligenza artificiale, questa è così ben fornita di una vasta gamma di situazioni, soprattutto nel settore automobilistico, che il meccanico esperto, che dovrebbe essere il responsabile dell’officina, potrebbe non essere più in grado di tenere il passo e valutare il problema così rapidamente”.

Non si tratta solo di lavori manuali o tecnici: anche le professioni amministrative sono nel mirino dell’automazione. “Seguono i lavori di ristorazione, cioè lavori che rappresentano un tipo di attività, diciamo, amministrativa, nel senso che le cose vengono registrate, scritte, diciamo che i biglietti vengono alla fine elaborati manualmente. Queste cose scompariranno gradualmente”, afferma Lausen. “E i comuni ovviamente risparmieranno subito denaro perché tutti vogliono risparmiare, nessuno si accorge di quello che stanno facendo e così accadrà gradualmente”.

Ma il pensiero di Lausen va oltre: guarda al mondo del diritto con una dichiarazione provocatoria. “A un certo punto la cosa arriverà anche agli avvocati. E la mia più grande speranza, naturalmente, è che gli avvocati spariscano, soprattutto i giudici e i pubblici ministeri, che purtroppo spesso lavorano in modo molto parziale in questo periodo”.

Parole dure, che riflettono una visione radicale ma lucida di un futuro in cui l’intelligenza artificiale non si limiterà a supportare l’uomo, ma lo sostituirà in molte delle sue funzioni. E in cui il risparmio economico potrebbe prevalere su considerazioni etiche, occupazionali e sociali.

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