I pericoli dell’intelligenza artificiale nelle dittature

“Se dovesse prendere piede una dittatura, le nostre applicazioni AI le darebbero strumenti di sorveglianza e controllo che farebbero sembrare quelli della Stasi dei giocattoli per bambini. Questo dovrebbe farci preoccupare e dovrebbe essere un ulteriore impulso a prenderci cura della democrazia. Va tenuto presente che le nostre democrazie sono fragili”, spiega Armin Grunwald, capo dell’Institute of Technology Assessment and Systems Analysis [ITAS]. e Professore di etica tecnologica presso l’Institute to Technology [KIT] di Karlsruhe.

“Il modo in cui trattiamo i dati dipende sempre dalla finalità per la quale sono stati raccolti e, successivamente, dal loro utilizzo. Lo scopo deve essere chiaro. e l’uso improprio prevenuto.

Si tratta molto di più di sviluppare una comprensione più profonda della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. Il nimbo di Al è un problema sia in connessione con le speranze esagerate riposte in esso. e le paure esagerate che si provano. Valutare le conseguenze della tecnologia significa che si dovrebbe affrontare l’argomento senza emozione e dire: la tecnologia deve rimanere un mezzo per un fine. Al deve anche essere un mezzo per raggiungere un fine – non deve essere permesso che diventi fine a se stesso. Non è lo scopo dell’AI accelerare la digitalizzazione. ma per permetterci di vivere una vita migliore – individualmente e socialmente – e questo nel maggior numero possibile di regioni del mondo.

la politica ha molto da fare per promuovere la diversità nell’intelligenza artificiale. Contrastare la formazione di monopoli e garantire l’apertura strutturale. È già possibile tenere conto dei valori democratici legittimati nella programmazione quando l’intelligenza artificiale è in fase di sviluppo”.

Qui il rapporto completo: https://www.martenscentre.eu/publication/artificial-intelligence-and-democracy/

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