Gli Nft si troveranno anche nei libri scolastici? Pearson vuole tracciare la proprietà dei libri usati

In Inghilterra gli Nft si potrebbero trovare presto anche nei libri scolastici. Pearson, la multinazionale britannica dell’editoria scolastica è pronta a sperimentare i token non fungibili nei suoi libri.

L’obiettivo è quello di fare più soldi e partecipare gli utili del mercato dell’usato. Lo ha spiegato a Bloomber il ceo Andy Bird: “Nel mondo analogico, un libro di testo Pearson viene rivenduto fino a sette volte, ma l’editore è escluso dalle transazioni successive alla prima. Tecnologie come la blockchain e gli NFT potrebbero consentirci invece di partecipare a ogni vendita che lo specifico libro colleziona nel corso della sua vita.

L’ipotesi di Pearson fa però un passo di lato, e guarda agli NFT non tanto come a una tecnologia al servizio della certificazione univoca del possesso di un bene scarso. Quanto piuttosto come a uno strumento tecnologico di tracciamento della proprietà digitale.

La strategia adottata dalla casa editrice punta molto sul digitale.  Dopo il lancio di Pearson+, la piattaforma in abbonamento che per dieci dollari al mese consente l’accesso agli studenti a 1.500 e-textbook dell’editore, gli NFT sono il secondo atto.

Grazie alla blockchain, tutte le transazioni e tutti i movimenti che riguardano l’NFT sono trasparenti e soprattutto tracciati, il che rende di fatto l’NFT assimilabile a un certificato di proprietà.

E’ difficile dire oggi quanto questo possa aiutare i bilanci dell’editore, o essere un boomerang in termini di privacy.

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