Genmello digitale nel metaverso per il porto di Trieste con i soldi del PNRR

Lo scalo di Trieste e gli specchi acquei che ne fanno parte avranno un “gemello digitale” sul quale poter far affidamento nella realtà virtuale, favorendo così previsioni che possano facilitare le operazioni di accessibilità nautica ma anche la programmazione delle attività a terra. Il Digital Twin fornisce una lettura in tempo reale e storicizzata dei dati ambientali, energetici, strutturali e dei processi di manutenzione, con l’obiettivo di attuare un management integrato della struttura grazie a sistemi innovativi coerenti con gli standard internazionali.

La realizzazione del Digital Twin nel Porto di Trieste ha l’obbiettivo di integrare dati e documenti di tutto il porto, la sua rappresentazione 3D e l’integrazione con i processi di misurazione delle prestazioni e manutenzione, in modo da ottenere un risparmio costi e tempi in vari ambiti della gestione del magazzino: controllo ed ottimizzazione delle prestazioni energetiche ed ambientali; misurazione delle condizioni della parte strutturale con la relativa possibilità di anticipare eventuali interventi di manutenzione; possibilità di pianificare e controllare costi di manutenzione.

Gli edifici del porto saranno scansionati per costruire  un modello dinamico e interdisciplinare, nel quale le informazioni sono condivise attengono all’intero ciclo di vita dell’opera, dal progetto alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Per questo gli edifici già realizzati nel porto di Trieste subiranno una serie di scansioni,
Con una serie di credenziali per dare accesso a vari livelli, a seconda delle esigenze, si stanno mappando i fondali, si prepareranno modelli previsionali utili per questioni di sicurezza (si pensi allo studio delle correnti in caso di sversamenti accidentali). Ma una mappatura completa sarà anche utile alla gestione dei sottoservizi, tenendo conto del fatto che sarà necessario interfacciare i sistemi già esistenti.

Il progetto nel suo complesso è coordinato dall’Università di Padova, mentre l’Università di Trieste ha proposto ed avviato il tema specifico “Tecnologie marine, marittime e delle acque interne: verso il digital twin dell’Alto Adriatico”. Riuniti attorno all’Ateneo i principali attori del territorio: l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, la Sissa, l’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Orientale, il Cluster Marefvg, il Polo Tecnologico Alto Adriatico e diverse imprese, tra le quali Fincantieri. Partecipano inoltre le Università di Padova, Ca’Foscari di Venezia, IUAV di Venezia e Trento.

Il progetto è stato proposto dal Triveneto nell’ambito del bando PNRR per gli ecosistemi dell’innovazione ed emesso dal MUR (Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2 Dalla ricerca all’impresa). L’idea del progetto, denominato “iNEST – interconnected Nord-Est innovation ecoSyStem”, è stata promossa dalle Università del territorio.

Il progetto per la realizzazione di un “Digital Twin” del Magazzino 71 del porto di Trieste è stato premiato a Milano col BIM&Digital Award 2023 di Cluster-ER BuildASSOBIM e SAIE, per la sezione smart buildings. Il gemello digitale, realizzato nell’ambito dei “progetti dimostratori”, esempi d’innovazione applicata, è stato sviluppato da 4Days con i partner Tre.digital e Real Comm, su iniziativa di Area Science Park nell’ambito del progetto Argo, in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, la Comunità Portuale, la società Porto di Trieste Servizi (PTS) e l’azienda Pacorini Silocaf.

Fonte: 1,2,3

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