Fake news e immagini false create dall’intelligenza artificiale ci portano a “leggere notizie sulle quali ci dobbiamo costantemente chiedere sono vere o no”, Nunzia Ciardi

“Noi parliamo sempre di fake news che orientano le decisioni politiche, e questo è assolutamente vero. Ma è difficile rendersi conto di quanto, per esempio, frequentando i social network, sempre più il tema dell’attendibilità dell’informazione stia diventando centrale”, spiega Nunzia Ciardi, vicedirettrice dell’Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale, che è stata per anni a capo della polizia postale.

Noi leggiamo notizie sulle quali ci dobbiamo costantemente chiedere: sono vere o no? Sono prodotte dall’uomo o no? Questa foto è una creazione dell’intelligenza artificiale o no?

Ancora adesso l’intelligenza artificiale per fortuna non è perfetta. Ho visto foto di guerra di bambini con sei dita, perché l’intelligenza artificiale ancora non è abile a riprodurre immagini precise sulle orecchie e sulle dita, ma è solo questione di poco. Poi sarà un problema riconoscere il tema dell’attendibilità dell’informazione, che diventerà fondamentale.

Oggi, se voglio trovare una citazione andiamo sul web, ma sarà vera? Vi faccio un esempio: poco tempo fa ho letto una citazione di Garcia Marquez su un social network così banale, così sciocca, che mi sono rifiutata di credere che potesse essere reale. Altrimenti ci saremmo trovati di fronte a un caso di sopravvalutazione dello scrittore. Per cercare la citazione sono dovuta andare in una biblioteca e scoprire che quella frase era falsa, non era mai stata scritta.

I social network sono pieni di informazioni false in cui la gente crede.

Hanno creato delle bolle e gli algoritmi che ci costringono e ci rinchiudono in quelle bolle, perché ci mostrano solo le notizie che sembrano interessarci.

L’algoritmo di un social network è progettato per massimizzare la nostra presenza sulla piattaforma, ci rinchiude in una bolla mediatica che è anche alla base delle famose teorie del complotto.

Come dice un famoso filosofo coreano, la verità è una narrazione. Di fronte a una narrazione che non esiste più, ma solo una serie di notizie, la teoria del complotto diventa la risposta naturale necessaria per trovare un filo conduttore in una realtà che non controlliamo più”.

Fonte

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