Carbon tokenomics: la finanza verde passa dalla Blockchange “incorporando il carbonio nel costo aziendale delle transazioni”

“Lo chiamiamo modello di carbon tokenomics. È un nuovo modo di fare affari che permette di accedere al mercato dei finanziamenti al dettaglio per la finanza verde. Questo progetto, che mira a decarbonizzare non solo noi stessi ma anche l’intera economia dei visitatori, necessitava di un’infrastruttura capace di garantire trasparenza, affidabilità e sicurezza. La blockchain offre queste qualità, e per operare su tale scala avevamo bisogno dell’intelligenza artificiale,” ha spiegato Ionut Corduneanu del Therme Group all’European Blockchain Convention.

“Siamo un gruppo che opera nell’economia dei visitatori, dei viaggi e del turismo. Costruiamo e gestiamo resort di acqua calda su larga scala, accogliendo oltre un milione di visitatori all’anno, con palme, scivoli d’acqua e molto altro. Da diversi anni siamo molto preoccupati per il cambiamento climatico e siamo determinati a diventare carbon negative. Abbiamo cercato di compensare la nostra impronta di carbonio tramite canali tradizionali, ma ci siamo resi conto che non era sufficiente. Dopo ricerche condotte con l’Università del Surrey, siamo giunti a un nuovo meccanismo: il carbon tokenomics.

Abbiamo scoperto rapidamente che, per usare la blockchain come infrastruttura del modello di business e delle transazioni nell’economia dei visitatori, per stabilire l’impronta di carbonio, avremmo bisogno di gestire un gran numero di transazioni al secondo. Il settore non era pronto per questo tipo di gestione, così abbiamo collaborato con la Surrey Academy of Blockchain and Metaverse Application per trovare un fornitore adatto. E l’abbiamo trovato: la Radix Foundation, che ora lavora con noi. In futuro, quando il modello sarà maturo, avremo grandi quantità di dati e non solo un’applicazione per l’intelligenza artificiale, ma diverse applicazioni.

Per esempio, puntiamo ad avere progetti verdi. Ma come selezioniamo un progetto verde? Un progetto che immagazzina carbonio deve avere una durata di 100 anni. Cosa succederà tra 100 anni? Chi ci aiuterà a selezionare i progetti verdi? Abbiamo sviluppato un nuovo meccanismo di consenso alimentato dall’intelligenza artificiale. Come parte del meccanismo, abbiamo un calcolatore dell’impronta di carbonio per l’economia dei visitatori, finanziato in parte da noi e in parte dal governo britannico.

Abbiamo già sviluppato il primo modulo del calcolatore dell’impronta di carbonio. A differenza dei calcolatori statici sul mercato, che tengono conto di viaggi e turismo, il nostro è agile, in grado di adattarsi e autoapprendere, poiché considera servizi e condizioni in continuo cambiamento. Ecco perché è fondamentale l’intelligenza artificiale.

La nostra ambizione è anche più ampia. Avendo dimostrato, tramite la ricerca accademica e in fase di prototipo, che possiamo integrare il costo del carbonio nelle transazioni aziendali e raccogliere finanziamenti verdi per individui, ci proponiamo di estendere questo modello anche ad altri settori come la finanza, il settore bancario, l’energia e molti altri.”

Fonte

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