Banca Mondiale e tokerizzazzione di massa: alla fine ci sarà un registro con id digitale collegati ai propri consumi e ai propri averi

“La Banca Mondiale ha esplorato ampiamente la tokenizzazione allo scopo di creare “un ecosistema digitale end-to-end modulare e interoperabile per il mercato del carbonio”. Attraverso il suo gruppo di lavoro Digital for Climate (D4C), la Banca Mondiale e i suoi partner, tra cui l’UNDP e l’Agenzia Spaziale Europea, cercano di costruire “la prossima generazione di mercati climatici”. D4C spera di raggiungere questo obiettivo specificatamente indirizzando i paesi a creare Registri Nazionali del Carbonio basati su modelli prodotti dall’UNDP e dalla Banca Mondiale che si basano sulla tecnologia blockchain. I dati prodotti da questi registri saranno “collegati, aggregati e armonizzati” dal livello di metadati di D4C, il Climate Action Data Trust, co-fondato dalla Banca Mondiale e dal ramo filantropico di Google, tra gli altri”, denunciano Mark Goodwin e Whitney Webb.

“La chiave di questo ecosistema digitale è il motore di tokenizzazione di D4C, che faciliterebbe le transazioni consentendo a un'”autorità di emissione originale” di emettere token che ricevono gli “attributi ambientali” dei crediti di carbonio che verrebbero scambiati on-chain. D4C utilizza la blockchain “verde” Chia, sviluppata dall’inventore di BitTorrent Bram Cohen. Parte della “Climate Tokenization Suite” di D4C include un Climate Wallet, attualmente un’estensione di Chia Wallet, per il trading di token di crediti di carbonio. Richiede una connessione attiva a un nodo Climate Action Data Trust per funzionare.

Come riportato l’anno scorso da Unlimited Hangout, la Banca Mondiale è stata impegnata a sviluppare il database globale interoperabile Digital ID tramite il suo progetto ID4D. Il programma D4C della Banca Mondiale mira in modo simile a produrre registri globali interoperabili e infrastrutture digitali per mercati globali del carbonio tokenizzati, mercati che includeranno invariabilmente funzionalità Digital ID, apparentemente per ridurre il “doppio conteggio” del carbonio e delle attività finanziarie illecite. Come notato da Fink nelle sue dichiarazioni sulla tokenizzazione di massa, alla fine ci sarà “un registro” in cui tutti e ogni asset hanno il proprio numero. Per ora, sembra che questo registro stia prendendo forma attraverso i database “decentralizzati” e interoperabili e altre infrastrutture che vengono istituite dalla “reinventata” Banca Mondiale. La Banca Mondiale ha annunciato a dicembre i piani per lanciare mercati del carbonio in 15 paesi, tutti nel “Sud del mondo”, a partire da quest’anno. In base al comunicato stampa, questi paesi utilizzeranno la “tecnologia all’avanguardia” e gli standard che la Banca Mondiale ha sviluppato tramite D4C e iniziative correlate”.

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