AI: “se le grandi aziende produttrici la migliorano e ci guadagneranno, non si controlleranno”, Freeman

“L’Intelligenza artificiale potrebbe aiutarci a risolvere alcuni problemi od essere un problema lei stessa. Il pericolo è che se le grandi aziende produttrici la migliorano e ci guadagneranno, non si controlleranno. Per questo va regolamentata” ha argomento al Festival dell’Economia di Trento Richard B. Freeman, professore di Economia Herbert Ascherman presso l’Università di Harvard e co-direttore del programma Labour and Worklife presso la Harvard Law School.

Pandemia Covid 19, crisi economiche e finanziarie, riscaldamento globale e l’invasione russa dell’Ucraina. L’economista della Harvard University Richard B. Freeman, li definisce i “quattro cavalieri dell’Apocalisse”, eventi “shock” che creano incertezza, da prevenire ed affrontare con risposte e decisioni rapide, per non farsi travolgere. Ne aggiunge un quinto: l’Intelligenza Artificiale. Si è parlato anche di sostenibilità, finanza d’impatto e mutualità nel panel da tutto esaurito moderato dal caporedattore de Il Sole 24 Ore Marco Ferrando nella sala Kessler, Dipartimento di Sociologia.

Più ottimista il collega Marco Magnani, economista alla Cattolica ed alla Luiss Guido Carli. “L’intelligenza artificiale batte sempre l’uomo in giochi con regole costituite, ma manca la passione, l’empatia, il cervello. In un’epoca di grandi cambiamenti, se riesci ad anticiparli e gestirli, diventano una opportunità: così è anche per la tecnologia”. I pericoli di questa continua innovazione tecnologica? La sostenibilità sociale, la diseguaglianza tra chi la sa utilizzare e chi non si adatta velocemente e la rivoluzione nel mondo del lavoro, con le macchine che si sostituiscono all’uomo. “Per cavalcare l’onda e non essere travolti bisogna prenderla per tempo e saper nuotare, ovvero investire su scuole e bambini” ha chiuso Magnani.

Nella seconda parte del panel si è discusso di come concretamente le aziende affrontano questi cambiamenti, tra investimenti sostenibili che generano un impatto ambientale o sociale positivo e misurabile, affiancato a un rendimento finanziario, e la mutualità, condividendo rischi e valore aggiunto. Ad intervenire l’ad di Walliance Giacomo Bertoldi, Massimo Lapucci, segretario generale Fondazione Crt Torino e Ceo OGR Torino, l’economista e presidente di Human Foundation Giovanna Melandri e l’ad di Itas Mutua Alessandro Molinari.

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