Potrebbe sembrare fantascienza, ma un imprenditore tecnologico di origine nigeriana pensa di aver trovato un modo per gli africani di sfuggire a problemi come la disuguaglianza e il malgoverno: una nazione virtuale nata online.
Il suo è tra una serie di progetti virtuali guidati dall’Africa che mirano ad aiutare il continente più povero del mondo a capitalizzare la crescita digitale e ad affrontare i problemi del mondo reale, anche se alcuni esperti di tecnologia hanno affermato che tali spazi online rischiano di replicare le disuguaglianze offline.
Uno dei problemi dell’africa è alla mancanza di connessione a Internet, ma alcuni ricercatori e attivisti ritengono che man mano che i telefoni cellulari e la connessione a Internet si diffonderanno in tutto il continente, si apriranno opportunità e hanno sottolineato la necessità di prodotti orientati alle esigenze dell’Africa.
Il progetto Afropolitan è rivolto agli oltre 140 milioni di forti della diaspora africana e, in definitiva, mira ad espandersi in un territorio fisico.
Afropolitan ha affermato di aver raccolto 2,1 milioni di dollari da un round di finanziamento a giugno per aiutare a sviluppare lo stato digitale e 10.000 persone si sono iscritte per ulteriori informazioni e aggiornamenti.
I suoi fondatori prevedono di lanciarsi inizialmente vendendo NFT che fungeranno da “passaporto digitale” per eventi e spazi fisici afropoliti, prima di sviluppare un’app che consenta ai membri di trasferire denaro e acquistare beni e servizi.
“La maggior parte delle piattaforme tecnologiche che utilizziamo in Africa sono state create in Nord America, Europa, Medio Oriente o Cina”, ha affermato Johan Steyn, presidente dello Special Interest Group on Artificial Intelligence and Robotics con l’Institute of Information Technology Professionals South Africa ( IITPSA).
“Abbiamo bisogno di una lente africana sull’uso della tecnologia intelligente per accogliere le persone di questo continente”, ha affermato Steyn.
Il fondatore della startup tecnologica sudafricana Mic Mann ha affermato che portare il metaverso in Africa fa parte della “protezione del futuro” del continente per garantire che stia al passo con lo spazio digitale in rapida espansione.
“Cambierà completamente tutto: il modo in cui lavoriamo, viviamo, suoniamo”, ha affermato Mann, il co-fondatore di Ubuntuland, che si definisce il primo mercato metaverso del continente.
Il progetto è ancora in una prima fase di raccolta di sostenitori e denaro prima di iniziare a costruire la sua app pianificata, mentre i ricercatori tecnologici si chiedono se i suoi piani siano fattibili.
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