7. I Limiti dell’Intelligenza Artificiale: Tra Fantascienza e Realtà. Ben Harris, professore esperto di ingegneria e machine learning, sostiene che l’intelligenza artificiale non possiede una consapevolezza autonoma e non ha la capacità di sviluppare una reazione di autodifesa simile a quella umana. Contrariamente a ciò che mostrano i film, non si è ancora raggiunto un livello in cui i sistemi intelligenti possano comprendere la loro stessa esistenza o avere una vera capacità argomentativa. Questo divario ontologico impedisce all’IA di esprimere giudizi validi sugli argomenti che elabora, un’abilità che resta esclusiva degli esseri umani. Harris evidenzia anche che, come nel caso del “problema dell’arresto”, alcuni interrogativi matematici sono intrinsecamente inconoscibili per i sistemi informatici. Inoltre, i limiti strutturali e fisici, come il surriscaldamento e la finitezza della potenza computazionale, ostacolano l’IA. →Link
6. IA e Comunicazione Aziendale: La Sfida di Equilibrare Efficienza e Interazione Umana. Oliver Goodenough, in un recente intervento, evidenzia come la carenza di comunicazione efficace sia una delle lamentele più ricorrenti dei clienti nonostante l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale nelle aziende. Le tecnologie IA, come chatbot e assistenti virtuali, hanno trasformato i servizi di assistenza al cliente, garantendo risposte rapide e supporto 24/7. Tuttavia, questi strumenti spesso mancano di empatia e comprensione profonda del contesto, lasciando i clienti con la sensazione di parlare con una macchina piuttosto che con una persona. Questo distacco genera frustrazione e un’esperienza che i clienti percepiscono come impersonale e poco gratificante. Goodenough suggerisce che le aziende devono migliorare l’equilibrio tra automazione e interazione umana, assicurando un’assistenza personalizzata quando necessaria. →Link
5. CBDC e Libertà: La Tecnologia tra Controllo e Autonomia, secondo Kurt Wuckert Jr. Kurt Wuckert Jr., esperto di blockchain, paragona la tecnologia su cui si basano le valute digitali delle banche centrali (CBDC) a un martello: uno strumento neutrale, che può essere usato sia per costruire che per distruggere. Wuckert osserva come le CBDC potrebbero minacciare la privacy e la libertà individuale, specialmente nei casi in cui i governi ne abusino per limitare i diritti dei cittadini, come avviene con la censura di alcune transazioni finanziarie su basi politiche. Sebbene la blockchain offra in teoria una piattaforma per garantire trasparenza e sicurezza, il modo in cui le CBDC sono implementate rischia di diventare uno strumento di sorveglianza, sacrificando i principi di libertà. Wuckert esprime preoccupazione anche per il marketing che promuove le blockchain come piattaforme per le CBDC, sostenendo che potrebbero compromettere la vera funzione della tecnologia. →Link
4. Un Sistema Bancario Decentralizzato Basato sull’Oro: La Visione di Tony Mugavero per una Finanza Senza Governi e Banche Tradizionali. Tony Mugavero, CEO di Rad NFTV, propone un sistema finanziario alternativo e decentralizzato, fondato sull’uso dell’oro come valuta in una blockchain indipendente dalle istituzioni tradizionali. Mugavero critica il sistema bancario attuale, sottolineando come l’intervento del governo abbia favorito un eccesso di debito e ostacolato i risparmi, poiché i tassi di interesse sono spesso inferiori all’inflazione, spingendo le persone a spendere piuttosto che risparmiare. In un contesto di libero mercato basato sull’oro digitale, spiega Mugavero, gli utenti potrebbero depositare il proprio capitale in istituzioni finanziarie che operano su blockchain, permettendo ai risparmi di generare interessi. Questi interessi deriverebbero dall’erogazione di prestiti a imprenditori che utilizzerebbero il capitale per migliorare la propria produzione e quindi restituire il prestito con interesse. In questo scenario, la blockchain eliminerebbe la necessità di banche e regolamentazioni governative, creando un sistema efficiente in cui i risparmi incentivano la crescita economica e migliorano il tenore di vita. →Link
3. Integrare le Tecnologie XR nei Luoghi di Lavoro: Linee Guida per Sicurezza e Benessere. L’adozione delle tecnologie XR (Extended Reality) in ambito lavorativo impone agli imprenditori nuove responsabilità per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Per introdurre queste tecnologie, è fondamentale seguire specifiche linee guida che assicurino un uso responsabile e sicuro. Innanzitutto, i dispositivi XR devono essere ergonomici per evitare lesioni dovute a un uso prolungato. È necessaria una formazione continua per familiarizzare il personale con le pratiche di sicurezza e privacy e per sensibilizzarlo sui rischi legati alla salute mentale, come il sovraccarico cognitivo e il disorientamento. Gli ambienti XR devono prevedere anche protocolli di emergenza che permettano una rapida uscita in caso di pericolo. Audit regolari garantiscono il rispetto degli standard di sicurezza e conformità normativa. La trasparenza è essenziale per informare i lavoratori sui dati raccolti dai sistemi XR e sul loro utilizzo, favorendo così la fiducia nel contesto lavorativo. Lo sviluppo di linee guida specifiche e la consultazione attiva dei lavoratori sono indispensabili per assicurare che queste tecnologie siano allineate alle loro esigenze e ai requisiti di sicurezza. →Link
2. La Tecnologia e il Metaverso: Strumenti per Dominare la Realtà e Oltre. Secondo padre Benati, la tecnologia è sempre stata uno strumento che ci permette di dominare la realtà, e il metaverso non fa eccezione. Questo ambiente virtuale rappresenta l’evoluzione del desiderio umano di controllare e modellare il mondo che ci circonda. Sebbene il metaverso possa sembrare un’invenzione commerciale, il suo fascino risiede anche nel suo potenziale di offrire una realtà alternativa, forse più gestibile, che soddisfi il bisogno umano di eccedere i limiti biologici. Come la pittura o altre forme artistiche, il metaverso può essere visto come una ricerca di esperienze estetiche, più che un semplice strumento funzionale. La tecnologia, infatti, risponde al nostro bisogno di trascendere la biologia e di vivere esperienze che vanno oltre le capacità naturali, come documentare un’emozione o un pensiero. Così, il metaverso potrebbe essere utilizzato non solo per fini economici, ma anche per esplorare un altro livello di esistenza, un mondo che va oltre il materiale e che può servire a scopi spirituali e estetici. →Link
1. Il Ruolo del Metaverse Architect: Competenze, Collaborazioni e Visione Multidisciplinare. Il “metaverse architect” è una figura professionale che unisce diverse competenze, non solo tecnologiche ma anche sociologiche, per creare ambienti metaversali funzionali e di successo. Aaron Brancotti, sviluppatore di realtà virtuale e autore del libro Metaverse Architect, sottolinea l’importanza di un approccio collettivo e multidisciplinare. Per costruire esperienze utili nel metaverso, è essenziale coinvolgere team di esperti in interaction design, sviluppo, e sociologia, per comprendere meglio il pubblico di destinazione e evitare di creare piattaforme inutili. Brancotti spiega che, sebbene le competenze tecnologiche siano fondamentali, è altrettanto importante avere una visione chiara del target a cui ci si rivolge. La figura del metaverse architect non può essere appannaggio di un singolo professionista, ma deve essere il risultato di una collaborazione tra diverse discipline, ognuna delle quali apporta competenze specifiche. →Link