7. Tecnologia e IA non sono neutre: potere, valori e impatti sociali da Heidegger a Winner. La tesi “dipende dall’uso che se ne fa” è ingenua: la tecnologia, inclusa l’IA, incorpora valori e modelli di potere (Heidegger, Winner, Latour, Simondon). Esempi storici mostrano come scelte tecniche orientino centralizzazione o libertà: dalla fusione calda vs fredda al fordismo contro l’artigianato (Mumford). Smartphone e social hanno co-costruito nuove abitudini riducendo attenzione, relazioni autentiche e benessere rispetto agli anni ’70. Gli artefatti non sono passivi: influenzano comportamenti, organizzazioni e perfino l’antropologia umana. →Link
6. TAR Lombardia: l’avvocato che usa l’IA deve verificare le ricerche. Il TAR Lombardia chiarisce che l’uso dell’IA non esime l’avvocato da responsabilità. Nel ricorso su una bocciatura scolastica, il difensore ha ammesso di aver citato precedenti generati dall’IA risultati errati. Il Collegio ribadisce: la sottoscrizione degli atti attribuisce al legale la piena responsabilità degli scritti difensivi. In linea con il principio della centralità della decisione umana e la “Carta dei principi” OA Milano 2024, sussiste un onere di verifica e controllo. Il motivo? L’IA può produrre “allucinazioni”, cioè risultati inesistenti ma plausibili; le ricerche vanno sempre validate. →Link
5. 1X apre i preordini del robot umanoide domestico: le sue funzioni. 1X lancia i preordini di NEO, primo robot umanoide per la casa: automatizza faccende, agisce su comando vocale e supporta liste attività. Con LLM integrato, Audio/Visual Intelligence e memoria, offre assistenza conversazionale, suggerimenti contestuali e promemoria senza schermi. Impara nel tempo: già dal day-one apre porte, prende oggetti, spegne luci e amplia le abilità via aggiornamenti software. Hardware proprietario (Tendon Drive), mani a 22 DOF, corpo morbido, 29,9 kg di peso, 69,8 kg di sollevamento e 22 dB: sicuro, silenzioso e adatto agli interni. →Link
4. Identità digitale: chi ci guadagna davvero? Secondo Vereinwir, l’identità digitale agevola soprattutto stati, banche, assicurazioni e piattaforme: KYC più rapido, meno attriti epiù controllo, mentre chi non ha un wallet rischia l’esclusione. Interoperabilità e flussi transfrontalieri rendono l’identità digitale di fatto necessaria, con una dipendenza oggi “volontaria” ma domani quasi obbligatoria. L’’identità digitale è base per Agenda 2030 e CBDC: soggetti tracciabili e transazioni univoche abilitano regole KYC/AML, sussidi mirati e limiti programmabili. Architettura “open” ma con eccezioni, standard e registri centrali: trasparenza selettiva, aggiornabilità delle regole, requisiti di device e possibili sanzioni mirate. →Link
3. Garante Privacy: via libera alla sperimentazione dell’IT-Wallet. Ad agosto 2025 il Garante ha dato parere favorevole alla sperimentazione dell’identità digitale italiana (IT-Wallet), chiedendo garanzie a tutela dei diritti. Le misure coprono ruoli e limiti dei trattamenti, sicurezza e divieto di usi ulteriori; le soluzioni tecniche saranno definite dal DTD dopo DPIA, nel pieno rispetto del GDPR. Ruoli chiave: IPZS (registro e attestati d’identità e d’interesse pubblico), PagoPA (IT-Wallet pubblico), AgID (registro e vigilanza); adesione graduale di PA e privati. Previsti regolamenti su registrazione al Sistema e “Servizi Remunerabili”; in sperimentazione attestati come ISEE, titoli di studio, residenza, tessera sanitaria e patente digitale. Il DTD dovrà inviare entro il 31 marzo 2026 una relazione su soluzioni, istanze rilasciate, attestati, verificatori e criticità emerse, con eventuali correttivi. →Link
2. Gemello digitale dell’acqua: il CNR guida la piattaforma ESA per gestire risorse idriche e rischi nel Mediterraneo. Un team internazionale guidato dal CNR-IRPI ha sviluppato un “digital twin” del ciclo dell’acqua, descritto su Frontiers in Science, per ottimizzare gestione idrica e mitigazione di alluvioni e siccità. La piattaforma, parte del progetto ESA “Digital Twin Earth Hydrology”, integra enormi dataset satellitari: umidità del suolo, precipitazioni, evaporazione, portate fluviali e neve. Primo focus sul bacino del Mediterraneo, con simulazioni interattive fruibili anche da decisori e cittadini via cloud. Il gemello digitale consente scenari what-if, mappatura dei rischi e interventi preventivi, riducendo impatti di eventi estremi. IA e machine learning migliorano qualità e velocità delle analisi, abilitando una gestione più sostenibile e resiliente dell’acqua. →Link
1. VR/AR/XR e metaverso sul lavoro: rischi per salute e sicurezza, linee guida e buone pratiche. Le nuove tecnologie immersive entrano nei luoghi di lavoro ma comportano effetti collaterali: cybersickness, affaticamento visivo, disorientamento, calo di attenzione e rischio di infortuni. Gli HMD sono più evoluti ed ergonomici, ma restano pericoli fisici (collisioni, cadute), cognitivi (sovraccarico informativo) e psicosociali (stress, ansia, interazioni dannose). Pur utili per formazione, gemelli digitali e assistenza remota, mancano studi su impatti medio-lunghi e spesso le aziende sottovalutano o comunicano poco i rischi. La sicurezza dipende da progettazione UX attenta (limite alle overlay, confini virtuali, sessioni brevi), spazi sicuri e formazione specifica degli utenti. Obbligatoria una corretta valutazione dei rischi OSH: procedure chiare, monitoraggio degli incidenti, informazione ai lavoratori e linee guida dedicate all’uso prolungato delle XR. →Link







