“Una tecnologia che funziona da sé non libera l’uomo dalle sue responsabilità”, Don Roberto Caria

“Una tecnologia che funziona da sé non libera l’uomo dalle sue responsabilità”, denuncia Don Roberto Caria.

“L’uomo avrà sempre la responsabilità delle sue azioni, delle sue scelte, che possano essere in funzione o prevedendo, costruendo una pace, una giustizia, oppure costruendo uno scontro, una competizione, una rivalità che favorirà i più forti.

Quindi pensare che possa esistere anche nel lavoro un mondo totalmente meccanizzato che richiede solo competenze tecniche o scientifiche e non invece scelte morali, scelte di giustizia, è una pia illusione.

Così come pensare a un sistema tecnologico e di ricerca scientifica come se fosse una sfida alla natura, in modo da tirar fuori dalla natura quegli strumenti, quelle armi, quella tecnologia che possa totalmente dominarla, è una sfida già persa in partenza, la natura è molto più forte di noi, si riprenderà sempre la sua dimensione che è a servizio di tutti.

Ho l’impressione che nei contesti pubblici, quando ci si trova davanti a grandi personaggi che in questo momento hanno in mano le leve dell’economia, della finanza e del potere, diciamo che c’è un atteggiamento eccessivamente remissivo. Io credo che quello sarebbe il contesto in cui dire certe parole forti a vantaggio dei più deboli, delle popolazioni, dei popoli, dei lavoratori. Non tanto riconoscere, perché è chiaro che pubblicamente le parole che dicono loro sembrerebbero non attaccabili, sembrerebbero… bisogna vedere cosa c’è dietro.

Come il concetto di capitalismo inclusivo, che detto così sembra una bellissima parola, ci fa dire rivestendo le automaticamente di qualcosa di buono mentre bisogna vedere cosa c’è dietro, che cosa c’è in quella inclusione, che cosa si intende per inclusione. Ecco io ritengo che forse è un momento, un’epoca storica in cui se c’è l’occasione davanti a certi personaggi bisognerebbe avere più coraggio di dire certe cose, anche perché no facendo brutta figura davanti al mainstream ma questo sappiamo bene che quando si è giudicati male da un certi ambienti può dire che si sta procedendo sulla strada giusta”.

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