Tribunale sudcoreano dichiara: gli Nft sono oggetti speculativi, dato che vengono scambiati in borsa

Il tribunale amministrativo di Seoul ha decretato che gli NFT non possono essere visti come oggetti di gioco se vengono scambiati in borsa. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa Yonhap.

Il tribunale si è pronunciato contro il rilascio di un gioco play-to-earn (P2E) basato su blockchain dopo aver dichiarato che i token non fungibili (NFT) in-game promuovono la speculazione.

La vicenda riguarda SkyPeople, lo sviluppatore sudcoreano del gioco NFT Five Stars. In un appello l’azienda ha sostenuto che gli oggetti di gioco e i personaggi coniati come NFT non sono ricompense ma registrazioni di proprietà, ha riferito Yonhap citando i documenti del tribunale.

Five Stars consente ai giocatori di coniare personaggi e oggetti in NFT negoziabili sulla blockchain di Klaytn. La sua collezione aveva 2.249 proprietari su OpenSea, al 17 gennaio.

I giochi che coinvolgono criptovalute o NFT sono stati vietati in Corea del Sud dal comitato di classificazione dei giochi sulla base di una legge locale (divieto P2E) che proibisce alle aziende di promuovere comportamenti speculativi ai giocatori tramite premi incassabili.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol aveva promesso di abolire il divieto P2E nella sua campagna elettorale lo scorso anno.

I produttori di giochi P2E sudcoreani hanno rilasciato giochi basati su blockchain all’estero, sperando che il divieto locale venga revocato.

Secondo il tribunale amministrativo di Seoul gli oggetti di gioco NFT sono speculativi e quindi rientrano nel divieto P2E e non sono ammessi in Corea del Sud.

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