Transumanesimo: una visione messianica per pochi, si parte dai chip nel cervello per arrivare alla condivisione delle memorie

“Elion Musk lo spiega in realtà da diversi anni, una decina d’anni: l’obiettivo del chip di Neuralink non è soltanto quello di salvare le persone con disabilità o con patologie neurodegenerative, ma piuttosto, in futuro, di sbloccare – come dice Musk – il potenziale umano, e quindi ibridarlo letteralmente con l’intelligenza artificiale”, spiega Gianluca Marletta, autore del libro “Transumanesimo”

“Elon Musk parte da una prospettiva che in realtà non è solo sua, ma possiamo definirla, se vogliamo, post-evoluzionistica. Il transumanismo parte da un presupposto simile a quello dell’evoluzionismo classico. Noi siamo il risultato di una serie di mutazioni puramente casuali, come chiunque abbia studiato l’evoluzionismo sui libri di scuola media può confermare. L’evoluzionismo postula una serie di mutazioni casuali che vengono selezionate in base alla pressione dell’ambiente. Una mutazione casuale, per motivi altrettanto casuali, può favorire un certo individuo nella lotta per la sopravvivenza o nell’adattamento, e quindi quella mutazione si proietta nelle generazioni successive.

Partendo da questo processo, che è un po’ come mettere un orologio in un frullatore e sperare che, dopo qualche milione di anni, ne esca intatto e funzionante, tutti gli esseri viventi che esistono oggi sulla Terra, noi compresi, siamo il frutto di questo gioco dell’orologiaio cieco, come lo definiva Richard Dawkins. C’è un orologiaio, ma è cieco: non esiste un logos, un’intelligenza superiore. Da questa prospettiva, tutti gli esseri viventi sono frutto del caso. Anche noi, con i nostri 100.000 miliardi di neuroni che in questo momento funzionano per parlare e interagire, siamo il frutto del caso.

Ora, se il caso è stato così straordinariamente bravo, pur essendo stupido per definizione, a creare Gianluca Marletta, Enrico Perucchietti, Elon Musk, Bill Gates o chi per loro, immaginate cosa potremmo fare noi esseri umani, che abbiamo autocoscienza e intelligenza, a differenza della natura, che non è intelligente né autocosciente. Cosa potremmo fare con la nostra intelligenza, se siamo figli di una serie indefinita di errori, come suggerisce l’evoluzionismo? Siamo una serie di “computer rotti” che, per pura fortuna, si sono evoluti in milioni di anni. Se possiamo prendere in mano l’essere umano, chissà cosa potremmo fare.

Questa visione è, di fatto, messianica e apocalittica. Stiamo andando verso un mondo nuovo, in cui l’uomo riuscirà, attraverso la tecnologia e l’interazione con le macchine, come suggerisce anche Neuralink di Elon Musk, a raggiungere una sorta di interazione tra tutte le coscienze. Una delle idee costanti dei pensatori transumanisti è che si giungerà, a un certo punto, a una sorta di interazione attraverso la rete, un mega cervello elettronico che unisce tutte le coscienze individuali, portandoci a una sorta di stato paradisiaco. Un paradiso che prevede non solo un prolungamento indefinito della nostra esistenza individuale, ma una sorta di immortalità.

Elon Musk stesso, ma non solo lui, ne hanno parlato anche personaggi culturalmente antitetici come Casaleggio anni fa, Peter Singer e Lovelock, il grande profeta dell’ambientalismo più radicale. Un giorno potremo raggiungere questa interazione, ma non tutti; solo quelli che potranno beneficiare di questo mondo futuro. Questo è un aspetto molto importante del transumanesimo: questo paradiso futuro non è per tutti, ma solo per pochi.

Quindi, non è una visione democratica, ma è una visione di legge, assolutamente non democratica. In questo futuro paradiso, potremo interagire e scaricare la nostra coscienza e la nostra memoria esattamente come oggi scarichiamo la musica dal computer. Nel momento del nostro trapasso fisico, scaricheremo la coscienza – non nel senso religioso o teologico, ma il contenuto della nostra memoria e coscienza – su una macchina, che ci permetterà di perpetuare la nostra esistenza o addirittura di fondere la nostra coscienza con quella di un altro. Chiaramente, questa è una visione futuristica, ma stiamo parlando di una visione totalmente messianica. Una visione messianica che riguarda pochi”.

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