Catherine Austin Fitts, ex sottosegretario al Dipartimento dell’HUD sotto Bush padre e oggi una delle voci più schiette e controcorrente del panorama internazionale, lancia un’accusa durissima contro l’attuale deriva tecnocratica dell’amministrazione americana. Nel mirino ci finiscono il transumanesimo, l’intelligenza artificiale, i vaccini mRNA e, in ultima analisi, l’idea stessa di un’umanità ridotta a piattaforma sperimentale.
“La proposta di Robert Kennedy Jr. di bypassare la sperimentazione animale e usare direttamente l’intelligenza artificiale per testare sugli esseri umani è oltraggiosa”, afferma Fitts. “Chiunque sappia qualcosa di IA, sa bene che non è su qualcosa del genere che vorresti fare affidamento quando si tratta della salute umana. Eppure, oggi si parla con disinvoltura di trasformare le persone in cavie”.
Un’accusa pesantissima, che sposta la questione ben oltre il perimetro sanitario: “Secondo il mio amico Steve Quayle, l’IA è demonicamente ispirata. E non stento a crederlo. Quando si osservano le politiche dell’amministrazione, ogni singolo passo va nella direzione di promuovere, proteggere e perpetuare la tecnologia mRNA. E parliamo, ricordiamolo, di una tecnologia che ha origini come arma biologica”.
Fitts cita le ricerche del dottor Humphries e denuncia la presenza di “ingredienti misteriosi” nei vaccini, ma anche negli alimenti e negli spray: “Siamo circondati da composti bioingegnerizzati. Nulla di tutto questo è naturale. Non si tratta solo di modificare il corpo, ma di trasformarlo in un veicolo per qualcos’altro. Basta pensare alla dichiarazione del responsabile scientifico di Moderna: stanno installando un sistema operativo nei nostri corpi”.
Non è una metafora, avverte Fitts, ma un preciso disegno tecnologico. “Parliamo di particelle che attraversano la barriera emato-encefalica. E nel rapporto Salieri abbiamo analizzato diapositive con materiali biosintetici che si aggregano in strutture simili a circuiti stampati. È questo ciò che stanno facendo: creare interfacce, non curare malattie”.
C’è anche un riferimento agli allarmi lanciati da ricercatori come Kevin McKiernan (che ha individuato la presenza di SV40, un virus potenzialmente oncogeno nei vaccini) e ai misteriosi frammenti di acciaio inossidabile trovati in alcuni lotti da scienziati giapponesi. Tutti segnali, secondo Fitts, di una trasformazione radicale e inquietante in atto: non più medicina, ma ingegneria biologica spinta. Non più progresso, ma una nuova forma di controllo.
La domanda, conclude Fitts, è una sola: a cosa serve tutto questo?
La risposta, almeno nel suo sguardo lucido e allarmato, non ha nulla a che fare con la salute pubblica.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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