Salgono gli investimenti in criptovalute degli italiani: l’analisi nell’ultimo rapporto della Consob

La diffusione delle criptovalute comporta rischi significativi, sia per investitori indivi-duali sia per il sistema finanziario nel suo complesso, in considerazione dell’ampissima volatilità del loro valore e delle conseguenze potenzialmente connesse a fallimenti di mer-cato. Le cripto-valute, registrano forti oscilla-zioni di prezzo, dato che il loro valore può diminuire o aumentare rapidamente in breve tempo. Questa instabilità può portare a perdite significative per gli investitori. Inoltre, a differenza delle valute tradizionali, le cripto-valute non sono supportate da assets fisici o da un’autorità centrale. Di conseguenza, il loro valore è incerto e può variare notevolmente nel tempo. Le piattaforme di scambio degli assets digitali, poi, spesso mancano di prote-zioni per i consumatori e gli investitori, (si veda l’Introduzione ‘Quadro normativo nel contesto internazionale’).

Sulla base dei dati dell’Indagine 2024, il grado di diffusione delle cripto-valute è pari al 18% (fortemente in crescita rispetto a quanto riscontrato nell’Indagine 2022, pari all’8%); di questo 18% il 6% è riferibile alle stable coins (Fig. 4.8). Inoltre, la quota degli intervistati disposti ad acquistare cripto-valute nei suc-cessivi 12 mesi (13%) è superiore alla quota dei decisori finanziari che dichiarano di averle vendute nell’ultimo anno (8% circa; Fig. 4.8). I rendimenti attesi (32%), la capacità di soppor-tare le perdite (30%) e l’orizzonte temporale di investimento (30%) sono i fattori principali che guidano le scelte di investimento dei pos-sessori di tali digital assets.

Le conoscenze finanziarie sono considerate un elemento importante da tenere in conside-razione nelle scelte di portafoglio dal 24% dei detentori di cripto-valute (Fig. 4.8), quota che è superiore rispetto a quanto stimato con riferimento all’intera popolazione degli investitori (18% circa)

Gli investitori in cripto-valute hanno mi-nore esperienza nei mercati finanziari rispetto al dato generale riferito all’intera popolazione dato che solo il 28% circa partecipa ai mercati finanziari da più di 10 anni (Fig. 4.9; contro 45% nel campione complessivo, Fig. 4.1). L’orizzonte temporale di investimento tende, inoltre, in media ad attestarsi maggiormente sul breve periodo, ossia su meno di tre anni (36%, Fig. 4.9; contro 32% in tutta la popola-zione degli investitori, Fig. 4.1). I possessori di questa tipologia di assets si pongono, infine, come obiettivi di investimento principalmente la crescita del capitale (73%; Fig. 4.9) e la rea-lizzazione di propri progetti personali (77%, Fig. 4.9; contro 70% con riferimento all’intera popolazione degli investitori)

Analogamente a quanto già illustrato con riferimento agli investimenti sostenibili, è stata condotta una caratterizzazione dei pos-sessori di cripto-valute sulla base del loro pro-filo socio-demografico, dei tratti comporta-mentali e delle conoscenze. I detentori di crypto-currencies appartengono più frequente-mente a classi di età medio basse (34% per la fascia di età 18-34 anni e 27% tra i 35 e i 44 anni; Fig. 4.10). Inoltre, con maggiore frequen-za sono decisori finanziari uomini (20%) piut-tosto che donne (13%). Sono, infine, tenden-zialmente caratterizzati da maggiore propen-sione al rischio e da più elevate conoscenze digitali. Infatti, la quota di investitori in cripto-valute è pari al 21% nel sotto-campione con elevata digital knowledge contro 16% nel sotto-campione con basse conoscenze digitali.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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