Occorre un’etica nell’intelligenza artificiale, e questa può essere definita solo dagli esseri umani. “È estremamente importante fare ricerca su cosa possa essere considerato un utilizzo etico dell’intelligenza artificiale e cosa non lo sia, formando anche una serie di esperti – figure che al momento mancano completamente nel panorama professionale – che possano valutare se un algoritmo sviluppato di intelligenza artificiale si stia comportando in maniera etica o meno”, auspica Andrea Saracino, ricercatore dell’unità Trust, Security and Privacy dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR.
“Il primo motivo, basta pensare a ciò che accade in Cina, dove viene utilizzata l’intelligenza artificiale in modo totalmente automatizzato contro i dissidenti politici, analizzando i frame di video ripresi in diretta o registrati, ad esempio, in un aeroporto o in una stazione ferroviaria. Questi utilizzi vanno chiaramente contro i valori che abbiamo come Commissione e come Unione Europea. Di conseguenza, è necessario regolamentare l’utilizzo di queste tecnologie. Se fino ad ora il problema principale sembrava essere la privacy – perché, chiaramente, si potrebbe dire: ‘Ok, questa persona è stata identificata ed era presente in questo specifico luogo in quel momento’ – ci sono anche tutta una serie di questioni etiche.
Da un lato, raccogliere queste informazioni ci permette, ad esempio, di profilare l’utente, conoscere le sue abitudini e ciò che fa normalmente, con il rischio di poter potenzialmente utilizzare queste informazioni contro di lui. Dall’altro lato, bisogna regolamentare il processo tramite il quale vengono prese le decisioni. Un algoritmo di intelligenza artificiale, per quanto il suo obiettivo principale sia l’accuratezza e la precisione nel prendere una decisione, non può prendere decisioni che vadano contro i principi morali. Ad esempio, un meccanismo che dovrebbe identificare se una persona è un cittadino normale o un criminale, se utilizza come discriminante la razza o i caratteri somatici della persona, non sta prendendo una decisione etica, anche se potesse risultare accurata basandosi sulle statistiche.
Questo tipo di decisioni non è accettato dalla Commissione Europea e, di conseguenza, non sarà accettato da nessuna legislazione di nessuno Stato membro dell’Unione Europea.”
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