Manomissione dell’immagine di personaggi famosi legate al deep fake porno, “con l’intelligenza artificiale questo fenomeno sta crescendo”, Elisabetta Fersini

La diffusione di deepfake pornografici ha registrato un incremento esponenziale tra il 2022 e il 2023, con un aumento del 464%. Questo allarmante dato è stato denunciato dalla professoressa Elisabetta Fersini dell’Università di Milano Bicocca, durante il convegno “AI e manomissioni delle informazioni, discriminazioni, fake news e rischi per la democrazia”, organizzato dall’ordine degli avvocati di Milano.

Negli ultimi anni, il panorama digitale ha visto una crescita significativa di contenuti manipolati, che non si limitano solo ai video ma includono anche testi, immagini e meme. “In realtà non solo forme video ma anche forme ed espressioni meramente testuali piuttosto che immagini, meme, quelli che circolano un po’ su tutti i nostri cellulari, ahimè,” ha dichiarato la professoressa Fersini.

Il fenomeno dei deepfake è alimentato sia dall’intelligenza artificiale che dagli esseri umani, con un impatto particolarmente dannoso sulle donne, spesso al centro di queste manipolazioni. “Durante questi ultimi anni c’è stata questa crescita esponenziale di questi contenuti creati non solo dall’intelligenza artificiale ma partono prima di tutto dagli esseri umani,” ha spiegato Fersini, evidenziando come questo tipo di espressioni stia prendendo il sopravvento.

Con il continuo avanzamento dell’intelligenza artificiale, il problema si aggrava ulteriormente. Dal punto di vista scientifico, si cerca di arginare il fenomeno attraverso l’introduzione di “guard rail” matematici e logici nei modelli di AI. “Quello che stiamo cercando di fare è di… cercare di avere una sorta di guard rail, che in qualche modo da un punto di vista meramente matematico poi si traduce in instruzioni, in vincoli espressi sotto forma di logica del primo ordine,” ha illustrato la professoressa.

In Italia, la violenza di genere, compreso il revenge porn, comporta costi sociali ed istituzionali elevatissimi. “Abbiamo dei costi esorbitanti e la violenza che riguarda le donne… ha dei costi davvero altissimi, perché ha dei costi sociali da un punto di vista istituzionale, delle forze dell’ordine, ha un riverbero davvero molto grosso,” ha affermato Fersini, sottolineando la necessità di interventi sia scientifici che legislativi.

Dal lato scientifico, gli sforzi sono volti a introdurre vincoli nei modelli di intelligenza artificiale per contenere il fenomeno. Tuttavia, “non possiamo prevedere tutto quello che potrebbe essere generato,” ha avvertito la professoressa, ribadendo la complessità della sfida.

Il problema è ulteriormente complicato dalla natura delle macchine di apprendimento automatico, che tendono a replicare i contenuti già visti. “La macchina è un pappagallo stocastico e quindi cerca di ripetere, di riproporre contenuti che più o meno ha già visto,” ha detto Fersini, evidenziando la necessità di continui progressi nel campo degli algoritmi di intelligenza artificiale.

Sul fronte legislativo, trattare questi fenomeni diventa una sfida ardua. L’incremento dei deepfake pornografici richiede un’attenzione particolare e un approccio multidisciplinare per proteggere gli individui e mitigare i danni sociali causati da queste tecnologie.

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