Lobby, armi autonome e intelligenza artificiale: chiederanno sempre nuovi finanziamenti, l’analisi nel apporto Public Citizen

“Se il passato può insegnarci qualcosa, la campagna di lobby da parte delle start-up di intelligenza artificiale non si tradurrà in una riallocazione dei finanziamenti dai sistemi d’arma legacy e dispendiosi, ma in miliardi in più versati in nuove voci”, si legge sul rapporto Public Citizen sulle armi e l’intelligenza artificiale.

“Ed è ragionevolmente probabile che gli stessi appaltatori principali facciano pressioni per nuovi finanziamenti legati all’intelligenza artificiale.
Il programma Replicator prefigura in modo inquietante come tutto ciò potrebbe svolgersi. Il vice segretario alla Difesa Kathleen Hicks ha indicato che il programma non avrebbe bisogno di nuovi finanziamenti: l’investimento avrebbe dovuto riguardare principalmente droni a basso costo e il piano era di utilizzare le risorse esistenti per pagare i costi. Ma il rappresentante Mike Gallagher, R-Wisconsin, presidente della sottocommissione dei servizi armati della Camera su cyber, tecnologie dell’informazione e innovazione, ha subito sollevato preoccupazioni sul fatto che Replicator potrebbe trarre denaro da altri progetti e programmi, una denuncia ripresa da altri. E i produttori di droni statunitensi si sono affrettati a dire che anche i droni semplici sono adatti

Il DOD costerà molto di più di quelli disponibili in commercio. Entro dicembre 2023, i dirigenti tecnologici si erano organizzati per lamentarsi con Hicks dei finanziamenti in massa. Replicator “è semplicemente molto disorganizzato e confuso”, ha detto a Politico un dirigente anonimo di un’azienda tecnologica. Il problema con l’iniziativa è che “non è effettivamente associata ad alcun dollaro per realizzare le cose”. Hicks ha indicato che il Pentagono potrebbe cercare ulteriori finanziamenti designati per Replicator nell’anno fiscale 2025.
Le decisioni prese in questi primi giorni dello sviluppo dell’intelligenza artificiale tracceranno il percorso per i decenni a venire.

AI non scomparirà, ma spetta agli esseri umani prendere decisioni su come implementarlo. Non c’è motivo di consentire all’intelligenza artificiale di rendere il mondo più pericoloso e violento, né di lasciare che diventi una scusa per gettare ancora più soldi al Pentagono.

Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni:
1. Gli Stati Uniti dovrebbero impegnarsi a non sviluppare o schierare armi autonome e dovrebbero sostenere un trattato globale che vieti tali armi.
2. Gli Stati Uniti dovrebbero codificare l’impegno secondo cui solo gli esseri umani possono lanciare armi nucleari.
3. I deepfake dovrebbero essere banditi dal campo di battaglia.
4. La spesa per le tecnologie di intelligenza artificiale dovrebbe provenire dal budget già gonfio e dispendioso del Pentagono, non da stanziamenti aggiuntivi.

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