L’intelligenza artificiale si addestra sui nostri dati, e questi dati sono rastrellati dandoci servizi gratuiti. “Li hanno accumulati e sono diventati un patrimonio inestimabile”

“L’intelligenza artificiale esiste da tempo, ora è entrata nell’immaginario collettivo perché parla come noi, diciamolo in termini semplici, perché la possiamo interrogare, perché ci capisce, perché usa il linguaggio naturale, ma l’intelligenza artificiale esiste da un po’”,  spiega Nunzia Ciardi, vicedirettrice dell’Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale, è stata per anni a capo della polizia postale. Ovviamente ci sono degli strumenti.

“L’intelligenza artificiale esiste da tempo e oggi esiste l’accumulo di enorme quantità di dati, dei nostri dati, dei dati di ogni uomo e questi dati sono stati rastrellati, permettetemi questo tipo di forte di espressione, sono stati rastrellati in questi anni in modo anche brutale, dandoci servizi gratuiti, facendoci accedere a tutta una serie di utilities, meravigliose, utilissime, per carità, ma che hanno utilizzato i nostri dati, li hanno accumulati e sono diventati un patrimonio inestimabile.

…E ora l’intelligenza artificiale è fatta di investimenti economici enormi, che le grandi potenze possono permettersi e grazie alle quali si assicurano un dominio geopolitico importantissimo e dalla grande quantità di dati da processare, risorse computazionali, che l’Europa e il nostro Paese in Europa possiedono solo in parte, qualche risorsa computazionale c’è, ma le risorse economiche non sono comparabili a quelle delle altre grandi potenze, la quantità di dati non ci appartiene proprio.

In Europa ed in Italia “abbiamo il problema dei dati che non possediamo, delle risorse economiche che non possediamo. In qualche modo siamo colonizzati da un’intelligenza artificiale che altri gestiscono con altri dati e che alcune società gestiscono che hanno, come dire, rastrellato, come dicevo, in modo brutale i nostri dati”.

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