“Siamo dentro un momento storico di accelerazione dell’automazione. Adesso abbiamo insegnato alle macchine a calcolare oltre ai numeri le parole, l’AI è infatti, per ora, un calcolatore di parole, data una sequenza, indovina il termine che segue”, spiega Cosimo Accoto, filosofo che lavora con le tecnologie e che fa ricerca applicata al Mit di Boston al Festival dell’Economia di Trento.
“Il compito del filosofo è qui: tutto dipenderà da come noi orienteremo lo sviluppo, da questo dipenderà il saldo, il beneficio o le conseguenze negativo rispetto alle vulnerabilità. Posto che i cambiamenti nel lavoro ci sono sempre stati e ci saranno sempre”.
Secondo Francesco Ravazzolo, esperto di econometria, con i sistemi in stile ChatGPT “siamo solo all’inizio dell’intelligenza artificiale. Ma con i prossimi modelli, più evoluti, sarà inevitabile fare delle scelte sui parametri da applicare. Chi prenderà queste decisioni e in quale direzione? Al centro – osserva – ci dovrà quindi essere la fiducia. L’aspetto del giornalismo è delicato, perché l’informazione poggia sul controllo e la verifica del giornalista. La macchina sarà capace di questo? Ecco su cosa stiamo lavorando come ricercatori a Bolzano e nel mondo: capire i modelli e vedere che scelte contengono. In futuro però non potrà essere solo l’aspetto tecnico a dominare, servirà collaborazione e comprensione da parte di tutti”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
Leggi le ultime news su: https://w3b.today
Può interessarti anche: Il futuro del giornalismo con l’intelligenza artificiale: scriverà notizie e le presenterà ai moderatori AI di Deep Fake News
Seguici su Telegram https://t.me/presskit
Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it
Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.