L’intelligenza artificiale entra nel dibattito istituzionale e lo fa attraverso il lavoro del Comitato per le Attività di Documentazione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati, presieduto dalla vicepresidente Anna Ascani. Nel corso della presentazione del Rapporto sulla legislazione 2024-2025, Ascani ha posto l’attenzione sul tema dell’innovazione tecnologica applicata ai processi parlamentari, evidenziando il potenziale che l’intelligenza artificiale potrebbe avere nel migliorare la qualità dell’attività legislativa.
“È in quest’ottica che il Comitato per le Attività di Documentazione dell’Ufficio di Presidenza, che ho l’onore di presiedere, ha svolto la sua indagine conoscitiva sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito parlamentare” ha spiegato Ascani, sottolineando come la tecnologia, se utilizzata con trasparenza e sotto un rigoroso controllo umano, possa rappresentare un’opportunità per rafforzare il ruolo delle istituzioni democratiche.
Un riferimento diretto è arrivato anche al recente intervento di Andrea Manzella sul Corriere della Sera, richiamato da Ascani come spunto di riflessione. “Come osservato in un recente intervento sul Corriere della Sera da Andrea Manzella, lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale trasparenti e sotto il pubblico controllo umano potrebbe aumentare significativamente la capacità di lettura della realtà del Parlamento” ha affermato, evidenziando come il supporto dell’intelligenza artificiale non debba mai sostituire la responsabilità politica ma può aiutare a rendere più tempestiva e approfondita la comprensione dei fenomeni sociali, economici e normativi.
L’indagine conoscitiva condotta dal Comitato si inserisce così in una riflessione più ampia sulle trasformazioni in corso all’interno delle istituzioni e sulle opportunità che le nuove tecnologie offrono al processo democratico. L’obiettivo è quello di sviluppare strumenti in grado di potenziare le attività di analisi e documentazione del Parlamento, senza rinunciare ai principi di trasparenza, controllo pubblico e tutela dei diritti.
Secondo Ascani, l’intelligenza artificiale potrebbe diventare un alleato prezioso nella gestione e nell’elaborazione dei dati, nell’analisi degli impatti normativi e nel monitoraggio dell’attuazione delle leggi. Un supporto tecnico che, se ben governato, può contribuire a rafforzare l’autorevolezza del Parlamento e la sua capacità di rispondere in modo più efficace alle esigenze dei cittadini. “La sfida che abbiamo davanti è costruire un modello di utilizzo dell’intelligenza artificiale che sia al servizio della democrazia, rispettoso delle garanzie costituzionali e in grado di valorizzare l’apporto insostituibile del lavoro umano” ha concluso Ascani.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
Leggi le ultime news su: https://w3b.today
Per non dimenticare: Come dati creati dall’intelligenza artificiale usati per addestrarla possono creare errori
Può interessarti anche: “L’intelligenza artificiale è più pericolosa per i lavori di routine e programmabili, li elimina senza crearne di nuovi”, Paul Craig Roberts
Seguici su Telegram https://t.me/presskit
Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it
Seguici su X: https://x.com/Presskit_
Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.