“Gli americani e i cinesi, e soprattutto le aziende private americane e le parzialmente pubbliche cinesi, stanno investendo perché hanno capito, disinteressandosi delle questioni etiche, dove sta andando e che cosa ci darà l’intelligenza artificiale. Noi europei, come al solito, normiamo”, denuncia Giorgio Zanchini al convegno “L’algoritmo al servizio dell’uomo: comunicare nell’epoca dell’intelligenza artificiale”.
“Ci limitiamo a non innovare, ma a regolamentare le innovazioni altrui.
Basta con questa fissazione sulla dimensione etica che è importante, ma in realtà quello che ci deve interessare è capire come sta cambiando la nostra vita e quale rivoluzione culturale rappresenti per tutti noi. Queste posizioni riassumono in maniera un po’ polarizzata, e quindi rischiano di essere semplicistiche, però pongono il confronto tra uno sguardo solamente etico e uno sguardo che invece guarda all’innovazione e cerca di intercettare i cambiamenti che imporranno un’enorme trasformazione nell’informazione e nella comunicazione a tutti gli operatori dell’informazione, ma più in generale a chi si interessa del discorso pubblico”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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