La denuncia arriva dal il senatore democratico Sherrod Brown dell’Ohio, che ha sottolineato in una a udienza Washington, D.C, come diversi strumenti di intelligenza artificiale già utilizzati dalle aziende del settore finanziario hanno dimostrato di avere pregiudizi discriminatori radicati nei confronti dei mutuatari neri e latinoamericani.
Nello specifico, le banche utilizzano algoritmi e modelli di intelligenza artificiale di apprendimento automatico e prestiti al consumo in grado di determinare l’affidabilità creditizia del mutuatario. Ma spesso automatizza e sovraccarica i pregiudizi che finiscono per escludere le minoranze.
Brown ha aperto l’udienza evidenziando gli aspetti positivi della tecnologia per la società nel mondo finanziario, ma non ne sottovaluta i problemi: l’automazione ha portato a molte delle crisi finanziarie a cui abbiamo assistito negli ultimi due decenni.
Brown ha sottolineato che qualsiasi utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario dovrebbe essere utilizzato per rendere l’economia migliore per i consumatori e che dovrebbero essere adottate tutele significative per garantire che ciò avvenga.
Il senatore Mike Rounds del South Dakota, che stava sostituendo il membro in carica del comitato, ha chiesto una regolamentazione vera: dovrebbero esserci norme riguardanti “trasparenza e spiegabilità nel processo decisionale, soprattutto quando è coinvolto il credito” – ma che il Congresso dovrebbe assumere una “posizione pro-innovazione” in modo che gli Stati Uniti possano attrarre talenti e che si arresti il progresso dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario potrebbe mettere gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio competitivo.
Un altro testimone, il professore di informatica e ingegneria dell’Università del Michigan Michael Wellman, ha esortato che la conoscenza pubblica e aperta su quali pratiche possono creare rischi aiuterà a preparare meglio i sistemi finanziari per l’intelligenza artificiale e ispirerà regole e sistemi di mercato che rimangono resilienti agli inevitabili impatti dell’intelligenza artificiale.
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