“Il panorama del mining di Bitcoin sta subendo un grande cambiamento. Sono finiti i giorni in cui i minatori occasionali guadagnavano premi sui loro PC di casa. Oggi, i grandi attori controllano la scena, lasciando i singoli minatori ad affrontare costi elevati, ostacoli tecnici e persino incertezze legali in alcune regioni”, denuncia Kayelee Rosales (Fonte).
Il recente halving, che ha dimezzato i premi dei blocchi, intensifica la concorrenza. Trovare elettricità economica e affidabile – un fattore essenziale per la redditività – è diventato un altro ostacolo significativo.
A maggio, due mining pool (AntPool e Foundry USA) controllavano oltre il 50% dell’hash rate di Bitcoin. “Questo potrebbe diventare un problema in futuro”, continua Kadan Stadelmann (Fonte). ” Purtroppo, il mining di Bitcoin ha sempre avuto una tendenza alla centralizzazione. Un tempo era possibile minare BTC utilizzando le normali CPU dei personal computer, dato il minor numero di miner attivi sul network e l’hash rate complessivo relativamente basso. Ma tutto questo è cambiato con l’introduzione del mining tramite GPU nel 2010, e degli ASIC (ovvero chip progettati appositamente per il crypto-mining) nel 2012. Dopo il 2012 abbiamo assistito alla nascita di società di mining di grandi dimensioni, che hanno riempito interi magazzini con centinaia o persino migliaia di ASIC.
I miner che controllano una percentuale più alta dell’hash rate del network hanno maggiori probabilità di estrarre i blocchi e ottenere le ricompense in BTC ad essi associati: si tratta di un incentivo finanziario per la conferma delle transazioni sulla blockchain. Ecco perché i miner più piccoli spesso di uniscono a un mining pool, guadagnando ricompense in proporzione alla loro potenza di calcolo.
Il mining di Bitcoin è ora nelle mani di pochi. I più noti mining pool si sono impossessati di un potere schiacciante, e questo rappresenta una minaccia esistenziale per il primo asset digitale al mondo: si tratta della naturale evoluzione del fallace sistema ideato da Satoshi Nakamoto”.
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