“Il diritto autore deve proteggere o meno i cosiddetti contenuti sintetici? La risposta della comunità internazionale è stata no”, spiega Paolo Marzano, professore di diritto della proprietà intellettuale presso la Facoltà di giurisprudenza della LUIS Guido Carli di Roma.
“Quello che viene protetto dal diritto autore è il lavoro intellettuale fatto da un uomo, anche interagendo con un sistema di intelligenza artificiale, ma comunque il lavoro, la fatica, il sacrificio, l’investimento fatto da un essere umano, non ciò che viene generato dalla macchina, perché è un premio che noi avvertiamo, il diritto ad ore, come dovuto a chi abbia dato un contributo intellettuale al progresso culturale della nostra società.
Una macchina, un sistema di intelligenza artificiale, non lavora, produce automaticamente degli input.
Questo è il risultato attuale.
Alcuni hanno ipotizzato che si potesse sviluppare una normativa sui generis con un monopolio legale di dimensioni minori rispetto a quelle offerte dal diritto d’autore, ma secondo me ciò non avrebbe avuto senso.
Nessuno mai ammetterebbe di aver generato, fatto generale, un contenuto ad un servizio di intelligenza artificiale per poi dotarsi di una protezione minore. Chiunque sarebbe spinto a dire l’ho fatto io, per avere una piena protezione.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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