“La rapida ascesa dell’intelligenza artificiale che consuma molta energia sta costringendo queste aziende (come Google, Microsoft e Shell) a riconsiderare, o addirittura ad abbandonare, questi impegni, mentre lottano per bilanciare la responsabilità ambientale e il guadagno dalle nuove tecnologie”, denuncia Jemma Green fu Forbes.
“Un’analisi recente (la trovate qui) rivela che solo il 4% di queste aziende è sulla buona strada per raggiungere i propri obiettivi, evidenziando una discrepanza tra retorica aziendale e realtà.
La formazione e l’utilizzo di grandi modelli di intelligenza artificiale richiedono un’immensa potenza di calcolo, in genere ricavata da data center in regioni in cui l’energia è più economica piuttosto che in cui prevale l’energia rinnovabile. Questa rapida espansione rappresenta una minaccia significativa per gli sforzi globali di transizione verso un’energia pulita, spingendo il Fondo monetario internazionale (FMI) a suggerire ai governi di considerare le tasse sul carbonio per tenere conto dell’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale.
La situazione è particolarmente pertinente negli Stati Uniti, dove i data center superano di numero quelli in Cina di quasi 12 a 1. Con l’impennata della domanda di intelligenza artificiale, aumenta anche la necessità di risorse di elaborazione e di energia per alimentarla. Le aziende di servizi negli Stati Uniti si stanno affrettando ad aumentare la capacità per supportare sia gli obiettivi di transizione energetica sia i crescenti mercati dell’intelligenza artificiale e della produzione. Una ricerca di Goldman Sachs stima che la domanda di energia dei data center crescerà del 160% entro il 2030.
Un altro studio suggerisce che il consumo di elettricità dell’IA e dei data center globali dovrebbe raddoppiare entro il 2026, consumando potenzialmente tanta energia quanto l’intera Olanda entro il 2027. E oltre alla crescita della produzione di energia, la capacità di trasmissione regionale dovrà più che raddoppiare entro il 2035 e la capacità interregionale dovrà crescere di oltre cinque volte. Questa crescita della domanda di energia sta costringendo le aziende tecnologiche a scegliere tra l’avanzamento delle capacità di IA o il mantenimento dell’impegno per i propri obiettivi climatici.
Tuttavia, mentre le principali aziende tecnologiche si allontanano dall’acquisto di compensazioni di carbonio a causa del crescente consumo energetico delle loro operazioni di IA, c’è una crescente enfasi sulla necessità di reali riduzioni delle emissioni e una maggiore trasparenza nell’utilizzo dell’energia.
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