Esperimenti come il Green pass e i qr-code per entrare in città come Venezia sono “destinati a estendersi perché sotto c’è un’immensa infrastruttura che è fatta per rimanere”, Silvia Guerini

Silvia Guerini ha recentemente lanciato un allarme sugli esperimenti sociali e tecnologici in corso nelle nostre città, con un focus particolare su Venezia e il Green Pass. “Gli esperimenti a cielo aperto come Venezia, come il Green Pass, sono degli esperimenti destinati a estendersi perché c’è un’immensa infrastruttura che è fatta per rimanere”, ha dichiarato Guerini, sottolineando la natura permanente delle trasformazioni in atto.

Guerini ha poi spostato l’attenzione su una delle tecnologie più discusse degli ultimi anni: il 5G. “Dobbiamo comprendere che non c’è ritorno da tutto questo con il 5G, una rete che non rappresenta solo una nocività dal punto di vista della salute dei nostri corpi, è proprio una nocività profonda,” ha affermato l’attivista, evidenziando come questa tecnologia possa avere effetti irreversibili sui corpi umani.

La preoccupazione di Guerini non si ferma alla salute fisica. Infatti, paragona il 5G ad altre tecnologie dirompenti come le biotecnologie e le nanotecnologie, notando che “può essere considerata come una di quelle tecnologie profonde come le biotecnologie, come le nanotecnologie, proprio per l’irreversibilità di quello che può comportare per i corpi tutti.” Queste tecnologie, secondo Guerini, non solo minacciano la nostra salute, ma hanno il potenziale di trasformare radicalmente il tessuto sociale e biologico dell’umanità.

La denuncia di Guerini si inserisce in un dibattito più ampio riguardo all’impatto delle nuove tecnologie sulla società. Da un lato, sostenitori del progresso tecnologico sottolineano i benefici in termini di connettività, efficienza e innovazione. Dall’altro, critici come Guerini mettono in guardia sui possibili rischi, spesso invisibili, che accompagnano queste innovazioni.

Le parole di Silvia Guerini sollevano interrogativi cruciali sul futuro della nostra società e sull’equilibrio tra progresso tecnologico e salvaguardia della salute e dei diritti umani.