Effetto domino: dopo FTX anche BlockFi dichiara bancarotta. Che cosa è successo e cosa accadrà?

La piattaforma di trading di criptovalute BlockFi ha presentato istanza di fallimento, trascinando con sé i beni di 100.000 creditori. Il problema scatenante del fallimento è stata la sua dipendenza da FTX, sia perché parte dei suoi asset erano lì, sia perché con il crollo di FTX non sono arrivati a BlockFi i prestiti promessi da FTX.

BlockFi èra una piattaforma di criptovaluta valutata 3 miliardi di dollari.

Che cosa è successo?

BlockFi ha negoziato un prestito di 250 milioni di dollari con FTX, la seconda piattaforma di scambio di criptovalute, dopo Binance. Alla fine, il credito è diventato un prestito di 400 milioni di dollari che FTX avrebbe gradualmente erogato, con un’opzione di acquisto da parte della società stessa. Ma FTX è crollato poche settimane fa, dichiarando bancarotta. BlockFi era quasi completamente dipendente da FTX, poiché parte dei suoi asset erano lì, e inoltre il suo fallimento ha chiuso il rubinetto del prestito promesso.

Che cosa accadrà ora a chi ha investito su BlockFi?

La piattaforma dispone di circa 250 milioni di dollari in contanti per far fronte ad alcune operazioni immediate.

BlockFi ha presentato istanza di fallimento, rispettando il Capitolo 11 del Codice fallimentare degli Stati Uniti. “Questi casi del Capitolo 11 consentiranno a BlockFi di stabilizzare il business e offriranno l’opportunità di portare a termine un piano di riorganizzazione che massimizza il valore per tutte le parti interessate, compresi i nostri stimati clienti”.

La riorganizzazione dopo il fallimento, però, non garantisce che i suoi utenti recupereranno il denaro investito. E porterà a licenziamenti.

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