“L’emergere di una “internet dei corpi”: i progressi nella connettività degli oggetti potrebbero eventualmente estendersi ai corpi umani. I ricercatori definiscono il potenziale sviluppo di una rete collegata a Internet di dispositivi connessi dall’uomo che raccolgono dati biometrici degli utenti finali come una “internet dei corpi”, scrive Rand Corporation nel suo rapporto “Cambiamento culturale e tecnologico nel futuro ambiente informativo”, realizzato da Linda Slapakova, Abby Fraser, Megan Hughes, Maria Chiara Aquilino, Kristin Thue.
“Sebbene discusso principalmente nel contesto della medicina avanzata e personalizzata, il concetto può estendersi a altri servizi personalizzati, come la gestione della casa.
Una “internet dei corpi” può anche portare, in ultima analisi, a una “internet dei cervelli”, vale a dire cervelli umani connessi a Internet per facilitare il collegamento diretto cervello-cervello comunicazione e consentire l’accesso alle reti di dati online.
Per quanto riguarda la protezione dei dati e la privacy, una maggiore connettività tra oggetti, dispositivi e corpi umani presenta rischi per la sicurezza informatica a causa della maggiore quantità e diversità dei dati raccolti e condivisi tra i dispositivi. Significative preoccupazioni in materia di privacy e sicurezza dei dati sono già state sollevate alla luce della L’espansione dell’IoT è dovuta al controllo limitato degli utenti finali sulla raccolta, conservazione e distribuzione dei loro dati.248 Un’ulteriore sfida per la privacy è la possibilità di triangolare i dati di un individuo da più fonti che altrimenti potrebbero catturarli solo in modo anonimo.
Per quanto riguarda le identità culturali e la loro formazione, la connettività ha implicazioni a livello individuale e sociale:
• A livello individuale, la ricerca suggerisce che la crescente connettività tra gli esseri umani, compreso il potenziale emergere di una “internet dei cervelli”, può produrre dinamiche conflittuali per l’interazione umana e l’azione nell’ambiente informativo. Sebbene possa “[aprire] le porte a nuovi e straordinari mezzi di collaborazione umana”, può anche “[offuscare] nozioni fondamentali sull’identità e l’autonomia individuale in modi sconcertanti”. Quest’ultimo si riferisce in particolare alle preoccupazioni che una futura rete di connettività diretta cervello-cervello possa ridurre le barriere che limitano un individuo dal costringerne un altro o dall’estrarre i loro pensieri o dati senza consenso, compromettendo così il loro libero arbitrio e la loro personalità.
A livello sociale, gli esperti considerano la connettività un fattore abilitante per nuove modalità di apprendimento, scoperta di sé e mobilità che potrebbero avere un impatto sulla formazione dell’identità.
Poiché la connettività consente l’accesso a nuovi dati e servizi che approfondiscono approfondimenti sulla vita umana, sulla società e sull’ambiente fisico, può integrarsi nei processi attraverso i quali le società formulare punti di contatto culturali comuni.
Come l’impatto degli ambienti virtuali e delle realtà aumentate, la connettività può sfidare le delineazioni culturali esistenti consentendo al tempo stesso nuove culture e sotto-strutture, culture che si formano attraverso le interazioni digitali o la mobilità fisica resa possibile dalla connettività.
Le forme emergenti di connettività, tra cui l’“Internet dei corpi” o l’“Internet dei cervelli”, potrebbero avere maggiori probabilità di mediare il cambiamento culturale, in particolare per quanto riguarda il senso di agenzia, la personalità e valori come l’anonimato degli individui”.
Qui trovate il rapporto di Rand Corporation
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