Corsa agli armamenti con l’intelligenza artificiale: la situazione illustrata nel rapporto Public Citizen

“Il problema è che, essendo una tecnologia di armi discreta, è quasi certo che il dispiegamento di armi autonome creerà una corsa agli armamenti con l’intelligenza artificiale”, si legge sul rapporto Public Citizen sulle armi e l’intelligenza artificiale. Questa è la logica della strategia militare internazionale. Negli Stati Uniti, un sistema di armi autonome guidato dalla rivalità geopolitica sarà ulteriormente stimolato dal complesso militare-industriale e dagli appaltatori aziendali.

Le armi autonome sono già in fase di sviluppo in tutto il mondo e stanno facendo passi da gigante. La ricerca sulle decisioni automatizzate descrive in dettaglio più di due dozzine di sistemi d’arma preoccupanti, tra cui diversi costruiti da aziende statunitensi.17 Questi includono:
• Un Abrams X UGV della General Dynamics Land Systems, un veicolo terrestre senza pilota in fase di sviluppo. L’azienda afferma che “il sistema di intelligenza artificiale del carro armato può analizzare i dati provenienti da sensori e telecamere per identificare potenziali minacce e obiettivi” e che le capacità autonome “permetteranno al carro armato di operare senza controllo umano diretto in determinate situazioni”.
• Il Vigor Industrial Seahunter USV, lanciato come parte del programma DARPA Anti-Submarine Warfare Continuous Trail Unmanned Vessel (ACTUV). Secondo quanto riferito, può viaggiare per migliaia di miglia sott’acqua senza equipaggio umano.
• I droni Area-I/Anduril ALTIUS-600M e 700M. C’è qualche incertezza sulla loro autonomia, anche se uno dei fondatori di Anduril ha affermato nell’aprile 2023 che il drone 600M è ora dotato di autonomia. Il drone 700M può trasportare una testata da 35 libbre.
Nel frattempo, nell’agosto 2023, Hicks ha annunciato un nuovo importante programma, la Replicator Initiative, che farebbe molto affidamento sui droni per combattere la forza missilistica cinese in un conflitto teorico su Taiwan o sulla costa orientale della Cina. Lo scopo, ha detto, era quello di contrastare la “massa” cinese, evitare di usare “la nostra gente come carne da cannone come fanno alcuni concorrenti” e sfruttare “sistemi autonomi e attrattibili”. costo relativamente basso e che una parte sostanziale di quelli utilizzati rischiano di essere distrutti (soggetto a logoramento).19 “Abbiamo fissato un grande obiettivo per Replicator”, ha dichiarato Hicks: “mettere in campo sistemi autonomi attaccabili su scala di diverse migliaia, in più domini, entro i prossimi 18-24 mesi.” Nel gergo del Pentagono, ha affermato, “i sistemi autonomi attrattibili in tutti i domini aiuteranno a superare la sfida dei sistemi anti-accesso e di negazione dell’area. Il nostro ADA2 per contrastare il loro A2AD.”20
C’è più di una piccola incertezza su cosa sarà esattamente Replicator. Hicks ha affermato che non saranno necessari nuovi finanziamenti aggiuntivi, attingendo invece alle linee di finanziamento esistenti. Allo stesso tempo, Hicks lo vendeva intenzionalmente come qualcosa di grande e trasformativo, definendolo “un gioco da ragazzi”.

Sullo sfondo degli annunci del DOD, il discorso sulla politica militare è cambiato: lo sviluppo e l’impiego di armi autonome vengono sempre più trattati come una questione di quando, non se. “La questione potrebbe non essere tanto se questa sia la cosa giusta da fare, ma sempre più su come realizzarla effettivamente – e sulle tempistiche rapide richieste”, ha affermato Christian Brose, responsabile strategico della società militare di intelligenza artificiale Anduril, ex direttore dello staff del Comitato per i servizi armati del Senato e autore del libro del 2020 The Kill Chain.24 Riassume The Hill: “gli Stati Uniti si stanno muovendo rapidamente verso un obiettivo ambizioso: sostenere una flotta di navi, aerei e veicoli legacy con il supporto di armi alimentato dall’intelligenza artificiale (AI), creando una tecnologia bellica unica nel suo genere. Sta inoltre stimolando un enorme impulso all’industria della difesa, che ha il compito di sviluppare e produrre i sistemi”. armi.

Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni:
1. Gli Stati Uniti dovrebbero impegnarsi a non sviluppare o schierare armi autonome e dovrebbero sostenere un trattato globale che vieti tali armi.
2. Gli Stati Uniti dovrebbero codificare l’impegno secondo cui solo gli esseri umani possono lanciare armi nucleari.
3. I deepfake dovrebbero essere banditi dal campo di battaglia.
4. La spesa per le tecnologie di intelligenza artificiale dovrebbe provenire dal budget già gonfio e dispendioso del Pentagono, non da stanziamenti aggiuntivi.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

Leggi le ultime news su: https://w3b.today

Può interessarti anche: Quattro possibili errori letali delle armi autonome gestite dall’intelligenza artificiale

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.

Related Posts