Da mercoledì 10 ottobre 2025, Gmail entra in una nuova fase della sua evoluzione: una funzione basata su Gemini AI sarà attiva di default per molti utenti, consentendo al sistema di analizzare automaticamente i contenuti delle e-mail prima ancora che vengano aperte. Non si tratta di una lettura “umana” né di controllo diretto da parte di persone, ma di un’elaborazione algoritmica preventiva che mira a rendere la gestione della posta più rapida, intelligente ed efficiente.
In sostanza, Gemini interverrà sul flusso della posta in arrivo per generare sintesi delle email più lunghe, suggerire risposte contestuali e mettere in luce dati utili, come date, numeri di riferimento o scadenze implicite. L’idea è che l’utente, già prima di aprire il messaggio, possa farsi un’idea rapida del contenuto e decidere come agire — con uno sguardo, piuttosto che dover leggere tutto il testo. Google ha già introdotto funzionalità analoghe: ad esempio, in Gmail sono comparse “summary cards” automatiche per thread complessi, che sintetizzano i punti chiave del messaggio e si aggiornano con l’arrivo di nuove risposte.
Tuttavia, la novità introdotta il 10 ottobre spinge l’automazione ad un livello superiore: la funzione sarà attiva di default, e non richiederà che l’utente attivi manualmente l’opzione “riassumi questo messaggio”. In alcuni contesti, gli utenti erano già passati da un modello “su richiesta” a uno “proattivo”: da maggio 2025, per esempio, Gmail ha iniziato a generare riassunti automaticamente in app mobili quando i thread risultavano lunghi o articolati.
L’estensione dell’automatismo solleva subito questioni delicate: da un lato, l’efficienza e la praticità; dall’altro, i confini della privacy, del controllo e della responsabilità nell’interpretazione dei contenuti.
Cosa comporta per gli utenti
Per chi riceve decine (o centinaia) di e-mail al giorno, avere uno strumento che filtra e sintetizza può essere una svolta: si risparmia tempo, si evitano distrazioni inutili e si concentra l’attenzione sui messaggi più rilevanti. È facile immaginare scenari professionali in cui un manager o un addetto al customer service possa rapidamente visualizzare i punti salienti di una conversazione complessa, senza scorrere decine di righe di testo.
L’assistenza generata da Gemini non si limita però alla sintesi passiva: il sistema offre anche risposte suggerite — bozze personalizzate che tengono conto del tono, della cronologia, persino dei contenuti salvati in Google Drive, quando pertinenti. Google Workspace+1
Eppure, la generazione automatica può comportare rischi di errore, interpretazione errata o omissione. Del resto, nessun modello di intelligenza artificiale è infallibile. Un riassunto può dimenticare sfumature importanti; una risposta suggerita può risultare imprecisa; un dato estratto può essere contestato. E in un contesto in cui le email spesso servono da prova formale, anche una distorsione involontaria può avere conseguenze.
Sul fronte della sicurezza, alcuni esperti hanno già evidenziato potenziali vulnerabilità legate a prompt injection — tecniche tramite le quali un malintenzionato potrebbe subdolamente inserire istruzioni dannose nel testo, che l’algoritmo finirebbe per eseguire “automaticamente” durante l’analisi o la sintesi. In casi segnalati, tale meccanismo potrebbe indurre l’utente a credere che un messaggio generato dall’AI fosse parte ufficiale dell’email, con richieste fraudolente o allarmanti.
Inoltre, la diffusione di questa funzione “automatica di default” pone una questione di consenso informato: molti utenti potrebbero non essere consapevoli che le loro email vengono “lette” (nel senso di analizzate) da un’intelligenza artificiale prima che loro stesse le aprano. La trasparenza comparirà nelle impostazioni, ma il cambiamento operativo è rilevante.
Come disattivare la funzione (o limitarne l’uso)
Chi preferisce che Gmail non esegua queste analisi preventive ha la possibilità di disattivare le opzioni intelligenti. Ecco una guida generica (le voci possono cambiare leggermente in base alla versione dell’app/browser):
-
Accedi a Gmail
-
Vai su Impostazioni → Visualizza tutte le impostazioni
-
Cerca la scheda Funzionalità intelligenti e personalizzazione
-
Disattiva le opzioni relative all’assistenza AI, agli “Smart features” e alla personalizzazione
-
Salva le modifiche
In alternativa, nelle app mobili, occorre disattivare le “funzionalità intelligenti” o “smart features” in Gmail (quest’azione disattiva anche le schede di riepilogo generate da Gemini). Assistenza Google+1
Va notato che in alcune regioni (come l’Unione Europea) alcune funzionalità “smart” restano disattivate di default per ragioni di normativa sulla privacy. Assistenza Google+1
Un bilancio tra opportunità e precauzioni
L’attivazione automatica di Gemini in Gmail rappresenta una tappa significativa verso una casella di posta sempre più “assistita” e proattiva: un’idea che fino a poco tempo fa era pura fantascienza. L’effetto più immediato è la riduzione del carico cognitivo: non dover leggere ogni email fino in fondo, ma avere subito i punti chiave, può migliorare la produttività e il focus.
Tuttavia, l’efficacia delle analisi automatiche dipenderà dalla qualità dei modelli, dal loro aggiornamento costante e soprattutto dal modo in cui Google comunicherà limiti, errori e margini d’incertezza agli utenti. La fiducia nell’AI non deve diventare cieca; è importante che l’utente resti “controllore” delle proprie comunicazioni, potendo sempre intervenire sul risultato, revisionarlo o ignorarlo.
In questo senso, la possibilità di disattivare la funzione o limitarla è cruciale: solo lasciando all’utente l’ultima parola si evita che un’opzione “utile” si trasformi in una forma di sorveglianza invisibile o di delega automatica ingiustificata.
Infine, i rischi legati alla sicurezza non devono essere sottovalutati. L’adozione di tecnologie così invasive pone nuove sfide: dall’embedded malintenzionato nei messaggi alle capacità dei modelli di resistere a manipolazioni sottili. Le aziende e gli sviluppatori del modello dovranno lavorare su protezioni, controlli addizionali, filtri e trasparenza.
Per gli utenti: dal 10 ottobre, il cambiamento è già attivo per molti. Vale la pena controllare subito le impostazioni di Gmail, sperimentare il comportamento di Gemini e decidere se abbracciare l’automazione o tenerla sotto controllo.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
Leggi le ultime news su: https://w3b.today
Può interessarti anche: Guerra e intelligenza artificiale, non solo armi autonome, ma controllo sociale, dell’informazione, delle transizioni finanziarie
Seguici su Telegram https://t.me/presskit
Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it
Seguici su X: https://x.com/Presskit_
Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.