Chi si prenderà la responsabilità legale degli errori dell’intelligenza artificiale? Serve una persona che certifichi il lavoro, Ben Harris

“Chi si assumerà la responsabilità legale? Sarà l’individuo che ha utilizzato il sistema, come se io certificassi che è corretto? Oppure si proverà a trasferire la responsabilità al sistema di IA? Diciamo, beh, no, è stata l’IA a farlo. Quindi, se c’è un errore, non è colpa mia, è colpa dell’IA. Ma se facciamo così, quali aziende di IA si accolleranno l’onere legale?”

“La contabilità come applicazione dell’IA? Certo che si può fare. La meccanica non è tremendamente complicata; sono necessarie alcune conoscenze di base, ma niente nella matematica è incredibilmente difficile. Ma pensa a questo esempio: uno dei vincoli che incontreremo è che, alla fine, si deve fare una dichiarazione legalmente vincolante,” spiega Ben Harris, professore allo Stadler College di Boston, Massachusetts, con un background nell’ingegneria e nell’apprendimento automatico. “Questa è la verità dei conti.”

“Sai, penso che sarà una questione di responsabilità che si scaricano a vicenda. È anche il motivo per cui questo caso d’uso non è ancora diventato diffuso. Penso che nessuno si senta ancora abbastanza sicuro da assumersene la responsabilità. Tuttavia, potrebbe arrivare un giorno in cui le persone si sentiranno pronte, e allora la diga si romperà.”

“Non credo che nessuno sia ancora pronto a firmare e a mettere in gioco la propria responsabilità legale. Le persone stanno aspettando sempre più prove che tutto funzioni correttamente.”

“Questo potrebbe applicarsi a molti ambiti in cui il software svolge un ruolo predominante. Pensa, ad esempio, agli amici che costruiscono capriate. Anche se non è necessariamente IA, il software fondamentalmente svolge l’ingegneria e determina se una capriata soddisfa o meno le specifiche. Ma se si tratta di un lavoro che richiede la certificazione di un ingegnere, deve comunque essere un ingegnere a farlo, il che rappresenta un ulteriore livello di responsabilità.”

Fonte

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Per non dimenticare: “Una tecnologia che funziona da sé non libera l’uomo dalle sue responsabilità”, Don Roberto Caria

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