“Qualunque cosa accada, dobbiamo essere pronti ad accompagnare l’adozione diffusa di tali tecnologie nei prossimi anni. Se non adattiamo la moneta della banca centrale a questo panorama in evoluzione, ovvero se la moneta della banca centrale non può essere utilizzata per regolare le transazioni tokenizzate, gli operatori del settore potrebbero rivolgersi ad asset di regolamento alternativi, come le stablecoin. Questa possibilità metterebbe a repentaglio i progressi compiuti negli ultimi decenni con il regolamento delle transazioni all’ingrosso in moneta della banca centrale”, invita Denis Beau, il vice governatore della Banca di Francia.
“Permettetemi di condividere con voi la mia convinzione: la tokenizzazione della finanza si materializzerà solo se queste nuove tecnologie saranno anticipate, sostenute e garantite dai policy maker e dalle banche centrali. In breve, la disponibilità di moneta tokenizzata da parte delle banche centrali e gli asset tokenizzati sono alleati piuttosto che concorrenti.
Gli investitori e gli emittenti sono spesso incuriositi dalla tokenizzazione, ma forse non sono ancora pienamente coinvolti. La prima generazione di esperimenti ha dimostrato che molte opzioni tecnologiche erano fattibili per le CBDC.
Per far sì che ciò accada, il lavoro avviato dall’Eurosistema per esplorare nuove tecnologie per il regolamento monetario delle banche centrali rappresenta un’opportunità unica per andare avanti. Tanto più che comprenderà sperimentazioni con transazioni reali e non solo fittizie. Nei prossimi giorni l’Eurosistema renderà pubblici i propri criteri di ammissibilità. Invito quindi gli operatori del mercato, in particolare quelli del settore finanziario francese ed europeo, a mobilitarsi ora e unirsi a noi nel testare tutti i possibili casi d’uso”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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