CBDC: “l’idea di moneta digitale centrale che ha la banca centrale è orientata agli interessi dei banchieri”, Marco Saba del Centro Italiano di studi monetari

“L’idea di moneta digitale centrale promossa dalla banca centrale è orientata agli interessi dei banchieri. Sta invece a noi fare da contrappeso per fare in modo che questa moneta non diventi un ulteriore strumento di oppressione” — denuncia Marco Saba del Centro Italiano di Studi Monetari.

“Questo colpo di mano della CBDC, ovvero della moneta digitale di banca centrale, appare come un tentativo del WEF (World Economic Forum) che, alla fine, potrebbe portare il povero signor Schwab a dare le dimissioni, perché starà cercando un paese che lo ospiti se la gente comincia a inseguirlo. È così anche per questi grandi papaveri, queste persone prive di reale autorevolezza, che si trovano per caso in certe posizioni di potere — come Christine Lagarde — e che sono state promosse nel tentativo di garantirsi una sorta di impunità.

Lo Stato dovrebbe lavorare nell’interesse del popolo sovrano, come recita il primo articolo della Costituzione. In realtà, però, si comporta come un amministratore di sostegno un po’ infedele e un po’ ignorante: infedele perché ha lasciato che i banchieri usurpassero la sovranità; ignorante perché probabilmente non ha compreso il danno arrecato sia al Paese sia al popolo sovrano. E questo danno è davvero rilevante, tanto da superare annualmente lo stesso bilancio dello Stato.

Sta dunque a noi fare da contrappeso per evitare che questa moneta digitale diventi un ulteriore strumento di oppressione. Per questo motivo, noi del Centro Italiano di Studi Monetari abbiamo elaborato la teoria del bilanciamento quantitativo.

Mentre Richard Werner ha inventato il quantitative easing, noi abbiamo ideato il quantitative balancing, ovvero il bilanciamento quantitativo. Bisogna precisare che Richard Werner aveva ideato l’allentamento quantitativo per realizzare un intervento di iniezione di liquidità a favore dell’economia. In realtà, però, questa misura si è trasformata in un intervento delle banche centrali finalizzato a iniettare liquidità nelle banche commerciali”.

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