“Non pensare che questo sia solo un problema dell’Estremo Oriente”, denuncia
. “Anche le democrazie occidentali vengono coinvolte, anche se in una veste più educata.La narrazione raccontata è quella di un progresso inarrestabile: il sistema finanziario sta diventando digitale, quindi perché non guardare al futuro? Questo “futuro” ignora il fatto che non tutti sono pronti o disposti a saltare sul carro digitale.
Basti pensare agli anziani che lottano con le nuove tecnologie o ai residenti rurali che non hanno un accesso stabile a Internet. E poi ci sono quelli che semplicemente danno valore alla propria privacy. Le loro preoccupazioni vengono ascoltate? No certo che no. Le decisioni vengono prese in prestigiosi consigli di amministrazione e uffici governativi, lontani dalla vita quotidiana delle persone che saranno maggiormente colpite.
Negli Stati Uniti, ad esempio, il dibattito sulle CBDC è più tranquillo ma non per questo meno insidioso. La Federal Reserve sta conducendo ricerche e programmi pilota e si sta avvicinando a un dollaro digitale. Ma quanta reale consultazione pubblica c’è stata? Quando è stata l’ultima volta che hai visto una riunione del municipio in cui si discuteva della possibile fine dei contanti? La discussione si svolge a porte chiuse e si prevede che il pubblico dia il tacito consenso.
Un nuovo feudalesimo finanziario?
Non usiamo mezzi termini: la spinta verso le CBDC è una presa di potere segreta mascherata sotto il pretesto della modernizzazione. Eliminando il contante, i governi acquisiranno un controllo senza precedenti sulle finanze dei cittadini. Ogni transazione può essere monitorata, tassata e persino limitata. Immagina un mondo in cui le tue abitudini di spesa determinano il tuo accesso ai servizi, o in cui il dissenso può essere soffocato tagliando la tua ancora di salvezza finanziaria.
La divisione politica qui ha a che fare con la libertà personale e finanziaria. Gli oppositori della CBDC sostengono che il denaro digitale può essere trasformato in una perfetta “arma per il controllo e la sorveglianza della folla” da parte delle autorità finanziarie centralizzate.
L’Oslo Freedom Forum della Human Rights Foundation è stato uno degli eventi che quest’anno ha affrontato alcune di queste questioni. L’evento si è concentrato sugli attivisti per i diritti umani e sulla questione di come i governi considerati autoritari utilizzano i sistemi finanziari esistenti per agire contro oppositori politici e dissidenti.
(Nicaragua, Russia e Hong Kong sono stati menzionati in alcuni resoconti dell’evento – ma curiosamente non il Canada, un esempio lampante di questa pratica avvenuta durante la protesta dei camionisti nota come “Freedom Convoy”).
Comunque sia, una conclusione è che, poiché il denaro nelle mani dei governi e delle istituzioni finanziarie è già un potente strumento di controllo, il crescente utilizzo delle CBDC non farà altro che peggiorare la situazione.
E questo vale non solo per chi ha già problemi, come manifestanti, dissidenti e attivisti, ma per intere popolazioni. In poche parole, una volta che un sistema CBDC è in atto, può essere utilizzato per garantire che non si verifichino proteste o dissenso.
Ciò vale per una gamma molto ampia di argomenti, poiché in molti paesi i confini tra autoritarismo e democrazia stanno diventando sempre più sfumati”.
Fonte, qui trovate il testo intero in tedesco.
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