“E’ tutta una partita della responsabilità”, spiega il costituzionalista Daniele Trabucco.
“Nel momento in cui inverto il rapporto mezzo-fine, nel momento in cui l’evento, cioè il risultato, acquista una coscienza, una volontà autonomi, la uccide, viene provocato il delitto di omicidio stradale o di lesioni personali, davanti a un’auto che si muove senza guidatore, dove l’evento acquista lui stesso una coscienza e una volontà, autonomia. Chi è responsabile?
Allora la responsabilità addirittura personale va via via a graduarsi fino a scomparire, proprio a seconda del grado di coscienza e di volontà dell’evento stesso.
Chi risponde?
E allora capisci che oggi il diritto in generale e le costituzioni sono spaesate.
È vero, l’Unione Europea ha adottato un regolamento, ma è ancora troppo poco, perché qui il problema non è un problema giuridico, è un problema filosofico ed è un problema antropologico, l’ha detto bene gli amici che ci hanno preceduto.
Che visione di uomo abbiamo? Qual è il presupposto del suo agire? Che ruolo hanno i mezzi, gli strumenti, la scienza, la tecnica rispetto ai fini dell’uomo?”
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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