Il consorzio Archipels, che vuole diventare il leader dell’identità digitale in Europa, gestisce una blockchain autorizzata (non pubblica) governata dai suoi membri (Caisse des Dépôts, La Poste, IN Groupe, EDF Pulse Ventures, Engie) per servizi decentralizzati di certificazione di documenti, dati e identità, ha annunciato il 30 maggio il ingresso nel suo capitale di IN Groupe, già Imprimerie Nationale, è una struttura interamente di proprietà dello Stato francese. Acquisisce una quota che le consente di partecipare al consorzio al pari di CDC e La Poste, azionisti storici che stanno contribuendo anche al nuovo round di finanziamento. EDF ed Engie non sono tornate in crisi.
“Questo progetto è molto strategico per gli azionisti”, commenta Hervé Bonazzi, amministratore delegato di Archipels. “L’ambizione è forte, speriamo di costruire un campione europeo, un nuovo livello di identità sopra Internet”.
Per IN Groupe l’identità digitale costituisce un’estensione del suo mercato storico, documenti di identità ufficiali (carta d’identità, passaporto, visto, permesso di soggiorno, tessera elettorale, ecc.). Il gruppo offre ora soluzioni di identità digitale per il grande pubblico, oggetti e professionisti. Ha 1.900 dipendenti e ha realizzato un fatturato di 516 milioni di euro nel 2021.
Il suo piano strategico per il 2025 include “l’obiettivo di diventare un attore di fiducia nella migrazione delle identità professionali e sovrane verso l’identità digitale”. Nel settembre 2022, interpellato dalla Corte dei Conti, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire aveva sottolineato l’importanza, per IN Groupe, di creare un player “di dimensione critica per affrontare la concorrenza” che si sta rafforzando all’estero su questo settore del digitale identità.
“Questo investimento è un passo fondamentale nell’implementazione di soluzioni di identità decentralizzate in grado di garantire agli Stati la loro sovranità e agli utenti la sicurezza dei loro dati”, ha dichiarato in un comunicato stampa Didier Trutt, CEO di IN Groupe. Per Olivier Sichel, Deputy CEO del CDC, questa è “una risorsa importante per lo sviluppo di una soluzione web 3 che potrebbe diventare uno standard sovrano per l’identità digitale decentralizzata”.
“Stiamo studiando l’implementazione di servizi di identità digitale in altri settori industriali, per semplificare l’identificazione e gli scambi sicuri”, precisa ancora Hervé Bonazzi. Orange, ad esempio, utilizza Archipels per il suo esperimento di prova dell’intervento tecnico. Bastano solo 300 millisecondi per verificare l’autenticità di un documento sulla sua blockchain.
Il consorzio prevede inoltre di ampliare la propria infrastruttura (basata su 24 “nodi” portati dai vari soci) ad altri soggetti non soci, affinché entrino a far parte della governance. Archipels, che attualmente impiega 17 persone, prevede di raddoppiare la sua forza lavoro entro il 2024 e il numero dei suoi clienti nel 2023.
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