Algoritmi e disinformazione: non limitano la capacità di parola ma potrebbero incidere sulla capacità di essere ascoltati

Gli algoritmi dell’intelligenza artificiale su quello che viene considerato disinformazione non limitano la capacità di parola ma potrebbero incidere sulla capacità di essere ascoltati.

Il Canada ha recentemente varato una legge sulle piattaforme di contenuto in streaming, C11, che sacrifica la libertà di espressione per il sostegno della lobby culturale del Quebec, ma nel comunicato stampa sulla legge parlano di modernizzazione del sistema radiotelevisivo canadese. “La CRTC, la Commissione canadese per la radiotelevisione e le telecomunicazioni, sta portando avanti il suo piano normativo per modernizzare il quadro televisivo canadese e garantire che i servizi di streaming online diano un contributo significativo ai contenuti canadesi e indigeni. La CRTC sta stabilendo quali servizi di streaming online devono fornire informazioni sulle loro attività in Canada. La CRTC sta fissando le condizioni affinché i servizi di streaming online possano operare in Canada. Queste condizioni sono già entrate in vigore e richiedono che alcuni servizi di streaming online forniscano alla CRTC informazioni relative al loro contenuto e al loro abbonamento”.

La legislazione richiede che i servizi di streaming come Netflix e Spotify paghino per supportare contenuti multimediali canadesi come musica e programmi TV. Richiede inoltre che le piattaforme promuovano i contenuti canadesi.

Gli oppositori alla legge aumentano che la normativa lnon consente loro di dettare alle società di social media cosa viene promosso o soppresso algoritmicamente, ma il disegno di legge può essere utilizzato per fare pressione sulle piattaforme Internet affinché manipolino gli algoritmi.

Un membro del partito del blocco del Quebec giustifica questo disegno di legge e il modo in cui verrà utilizzato dal governo canadese: se violare la libertà di espressione significa garantire che i contenuti del Quebec siano ben rappresentati online, allora ne vale la pena.

A questo si aggiungo le legge europee: ciò che l’UE sta dicendo è di costringere le aziende a cambiare le loro politiche per limitare la libertà di discorso online per garantire che le richieste di censura dei liberali occidentali siano onorate e obbedite e quindi queste aziende non avranno altra scelta se non quella di garantire che tali limitazioni si applichino anche agli Stati Uniti e la libertà di parola in tutto l’Occidente sarà frenata, violata e limitata nel corso del tempo il principale mezzo tecnologico che oggi utilizziamo per comunicare tra noi, ovvero Internet.

Fonte: https://rumble.com/v3mrmup-trudeau-and-his-govt-lie-about-despotic-new-censorship-law-system-update.html

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