AI: “Lo scopo fondamentale dell’algoritmo di autoapprendimento è sempre stato quello di ridurre al minimo la distanza tra il prodotto e il consumatore”, la denuncia di Johan Eddebo

“Lo scopo fondamentale dell’algoritmo di autoapprendimento e di cura delle informazioni è sempre stato quello di ridurre al minimo la distanza tra il prodotto e il consumatore rafforzando modelli di comportamento desiderabili.

Gli algoritmi di autoapprendimento semplificano il flusso di informazioni e consentono pubblicità mirata, propaganda e controllo narrativo a livello individuale con incredibile velocità e specificità.

GenAI, inoltre, consente la produzione automatizzata di beni informativi che inevitabilmente saranno adattati per sinergizzare con gli obiettivi di sorveglianza, marketing e modificazione comportamentale.

In altre parole, gli algoritmi tenderanno principalmente a rafforzare il comportamento che sostiene effettivamente l’estrazione di plusvalore da parte del lavoratore-consumatore”, denuncia Johan Eddebo.
“Questo è un punto che potrebbe essere ribadito più volte. Google non è una biblioteca. È una società privata strutturata attorno a un sistema progettato per mercificare le informazioni a scopo di lucro e non ha né l’obbligo né alcun reale incentivo a trasportare dati a cui tieni o di cui non hai alcun reale utilizzo.
Inoltre, questa e altre aziende simili sono in costante competizione spietata per il dominio all’interno di un’architettura informatica quasi totalmente centralizzata che connette immediatamente quasi tutti gli esseri umani sul pianeta. È come se i grandi squali bianchi non potessero smettere di muoversi senza soffocare.
Quindi abbiamo progettato un sistema perfetto per far evolvere rapidamente questi sistemi di mercificazione delle informazioni verso il massimo profitto, che coincide anche con un’architettura di comunicazione centralizzata che consente una singola modifica di un algoritmo di Google per avere un impatto simultaneo su quasi ogni persona nel mondo.

Qualsiasi altra qualità dell’output informativo di questi sistemi oltre a quelle che rafforzano i comportamenti redditizi del consumatore a breve termine (rispetto al settore pubblicitario) diventa irrilevante. Nella migliore delle ipotesi sono priorità secondarie e, nella misura in cui interferiscono con la direttiva sui profitti, saranno attivamente soppressi. Inoltre, queste priorità avranno un impatto globale immediato.
E questi sistemi digitali per la mercificazione dell’informazione in un quadro capitalista non possono fare altrimenti, altrimenti soffoceranno.
Quando aggiungiamo l’intelligenza artificiale al mix di cui sopra, in particolare quella “generativa”, questi processi problematici semplicemente si aggravano.

L’intelligenza artificiale nella sua forma attuale agisce come un moltiplicatore di forza per la mercificazione delle informazioni all’interno dell’ordine economico stabilito e delle sue strutture digitali di scambio”.

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